viaggiando... (meno)

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Agosto. Parcheggi a nastro. Ieri, uscita dall’ufficio sono andata in libreria  (sì, di nuovo. Anzi, per essere precisi, in due librerie), perché non potevo non comprare “come dio comanda” finalmente uscito in versione economica e con in più il 25% di sconto. E, dopo aver letto due recensioni interessanti pubblicate da Beppe della libreria Massena 28 non potevo non acquistare anche “Patagonia Ciuf Ciuf” e “Le mie cose”. E infatti li ho acquistati. Ho fatto un giro anche da H&M, giusto perché la cultura non è tutto, ma ho speso comunque più in libri che in abbigliamento. Ma la nota positiva della cosa è che sono riuscita a parcheggiare vicinissimo a tutti i posti in cui sono stata, mission impossible in qualsiasi altro periodo dell’anno. Non volevo parlare dell’ennesimo acquisto di libri (pensa se avessi voluto!), ma semplicemente dire che ad agosto tutti i bar della zona sono gloriosamente barati (e son notizie). E quindi o vado tutti i giorni al ristorante giapponese, o mi sciroppo chilometri alla ricerca di un bar. Ma mica mi accontento di un bar aperto io, troppo facile. Io lo voglio sì aperto, ma voglio anche che sia decente. Non è che posso entrare in un bar che ha le brioches confezionate e nella vetrinetta un panino triste col prosciutto che chiede pietà. E anche se dall’altra parte del bancone ti dicono “se vuole qualcosa che non c’è glielo preparo” tu guardi quel salame marroncino che l’ultima volta che l’hanno affettato è stato durante la finale dei mondiali di spagna dell’82, ti viene in mente l’urlo di tardelli, dici “no grazie” e te ne vai. Quindi, scartando il sushi bar quotidiano, scartando il bar random, non ti resta che portarti qualcosa da casa. E io così ho fatto: uno strepitoso yogurt con bifido attivo senza marcuzzi ma con zenzero e cannella.