viaggiando... (meno)

tony manero


Al termine della proiezione, il commento univoco mio e di Paola è stato: “Minchia, che sola!”Sarà che a me i film girati in stile Dogma fanno abbastanza cagare, e che l’uso di sto cazzo di camera a mano mi procura degli attacchi di nervi, sarà che le riprese a tratti sfocate, a tratti sgranate, a tratti sfocate e sgranate non mi esaltano particolarmente, ma il film proprio non mi è piaciuto. Siamo in Cile, negli spensierati anni del governo regime Pinochet, e mentre la polizia giustizia sommariamente gli oppositori, noi abbiamo il protagonista, piccolo emulo di Tony Manero, carismatico quanto un tappo di sughero, che non si capisce bene cosa faccia nella vita, a parte atteggiarsi a sfigatissimo clone del personaggio portato sullo schermo da John Travolta nel film “la febbre del sabato sera”. Nei tempi in cui non prova improbabili coreografie sul palco di una specie di circolo assieme a Goyo, Paula e la di lei madre, sotto gli occhi amorevoli della proprietaria, riesce ad ammazzare un’anziana pensionata per fregarle la TV a colori, sciacallare il cadavere di un oppositore del regime, ed eliminare il proiezionista della sala cinematografica, colpevole, secondo lui, di aver tolto dalla programmazione “la febbre del sabato sera” decidendo di proiettare “grease”. A Tony Manero... ma vaffanculo!