viaggiando... (meno)

Il curioso caso di Benjamin Button


Non c’è 2 senza 3, e così David Fincher torna a dirigere Brad Pitt dopo Seven e Fight Club. E siccome la prima regola del Fight Club è non parlare mai del Fight Club, parlerò del curioso caso di Benjamin Button, tratto da un racconto breve che Francis Scott Fitzgerald scrisse all’inizio degli anni 20, incuriosito dalle parole di Mark Twain che sosteneva che il meglio della vita è all’inizio e tutto il peggio alla fine, perciò sarebbe preferibile godere della giovinezza con l’esperienza di chi ha già vissuto e sa apprezzarla. La storia viene raccontata da un’anziana donna in punto di morte, nella sua stanza di ospedale di New Orleans, durante l’arrivo dell’uragano Katrina, alla figlia, alla quale fa leggere il diario scritto proprio da Benjamin, nato il giorno della fine della prima guerra mondiale e abbandonato dal padre per la sua diversità: un neonato con le fattezze di un vecchio.Raccolto dalla governante di una casa di riposo, che lo crescerà come un figlio, Benjamin incontrerà, proprio in quella casa, Daisy bambina, venuta a trovare la nonna. Le loro vite si incroceranno più volte nel corso degli anni, e riusciranno ad amarsi nel periodo in cui le loro apparenti età saranno finalmente compatibili, fino al momento in cui il trascorrere delle loro vite in direzioni opposte li separerà definitivamente.