viaggiando... (meno)

La programmazione ferie


Anche quest’anno è arrivato inesorabile, puntuale come un attacco di mal di denti il giorno di ferragosto, il fantastico foglio di richiesta programmazione ferie.Che io non so nemmeno cosa farò domani, come posso solo lontanamente immaginare quando dove e perché andrò in ferie in questo 2009? SE ci andrò, in ferie. Cioè, se si trattasse semplicemente di immaginare hai voglia. Potrebbero non bastarmi i giorni di ferie da qua alla pensione. SE ci andrò, in pensione. Perché ci sono un sacco di posti – anche banali – dove il Poison piedino non si è mai posato. Per dirne uno, il Messico, ad esempio. O la Thailandia. O San Francisco. O anche Isernia, per non voler apparire esterofili a tutti i costi. E la programmazione ferie – come tutti gli anni – va presentata entro la fine di  marzo. E, come tutti gli anni, bisogna garantire la copertura degli uffici. Nel senso che non è carino lasciare un ufficio totalmente sguarnito per una settimana, ad esempio. Ma questo fortunatamente non è un problema, perché, fino ad ora, sono sempre riuscita a mettermi d’accordo con le altre due colleghe.E  mi ritengo anche abbastanza fortunata, ché lavoro in una società che non chiude e quindi non ho l’obbligo di prendere le ferie ad agosto, per dire. O, sempre per dire, a luglio. Però ho l’obbligo di prenderle. E le prenderò, certo. Quindi, come nel passato, mi consulterò con la Paola, che non lavora con me, e che, come me, ha il vantaggio di lavorare in una società che non chiude mai, e vedremo di inventarci qualcosa.Ad esempio, una settimana a Berenice con partenza il 28 marzo.