viaggiando... (meno)

Ti rendi conto che stai invecchiando quando...


Che son pigra già si sa. Che ormai tengo ‘na certa, dovrò farmene una ragione, non è un segreto più per nessuno. E ci sta, il tempo passa, le rughe aumentano, le tette scendono, e varie amenità di questo genere. Ma. Perché un ma c’è sempre, altrimenti che gusto ci sarebbe? Il mio personalissimo ma è che io ci vedo bene. O meglio, ci ho sempre visto benissimo (e il primo che si azzarda a dire “e allora VEDI di andare a fare in culo” non lo faccio più amico, ecco) e, diciamocelo, tronfia padrona dei miei 12/10 ho sempre fatto un po’ la sborona, come se fosse un mio merito, o un’abilità acquisita dopo anni di studio, fatica, sudore e lacrime. Siccome tutto passa, anche la mia vista, nell’ultimo periodo, non è più quella di una volta. Me ne sono accorta un giorno, qua in ufficio, quando la mia collega mi ha chiesto di leggerle gli ingredienti sulla confezione delle rotelle di liquirizia dell’IKEA, per vedere in quale quantità la liquirizia fosse presente, o se dovevi portartela tu da casa. Che poi se mi scrivi gli ingredienti in un carattere alto un millimetro in giallo su fondo nero sei stronzo, sappilo. Mi avessero dato da leggere un articolo di Al Fadjir il risultato sarebbe stato lo stesso: il nulla cosmico. E anche quando ricevo degli sms sul cellulare, se prima tenevo il telefono a 15 cm. dalla faccia per leggerli, adesso il braccino si tende verso l’infinito, e i cm. sono diventati 30. E la Paola, ex miope operata, stronza, ride. Tutte le volte. Eh, vabbeh, direte voi, che sarà mai? Vai da un oculista, ti fai fare una visita, ti  compri il tuo bel paio di occhialini e la smetti di spaccarci la minchia, ad esempio.  Già. Ma io sono pigra, non lo dimenticate. E non ho mai avuto un oculista di fiducia (non avendone mai avuto bisogno, del resto). Proprio stamattina il mio collega Alberto mi ha comunicato che il 17 giugno mi ha prenotato la visita oculistica per il lavoro. Così, dopo che un medico mi metterà nero su bianco (ma scritto in grande) che sto diventando la cugina di Enrico la talpa, dovrò correre ai ripari, alla faccia della pigrizia.