viaggiando... (meno)

punti di vista


Come andavo discettando la scorsa settimana, stamattina ero prenotata per la visita medica periodica lavorativa. Alle 10.30, in via Sacchi. Esco dall’ufficio, aspetto 10 minuti il 72, arrivo a Porta Susa, prendo la metropolitana, salgo e parte l’annuncio, prima in italiano e poi in inglese: “si informano i passeggeri che il servizio è momentaneamente sospeso, verrà ripristinato non appena possibile. Grazie”. Ottimo. I passeggeri (del resto se i piemontesi sono definiti bogia nen un motivo ci sarà) non si sono mossi, e io mi stavo già agitando, perché detesto arrivare in ritardo. Invece sono arrivata puntuale. Anzi, considerando che alle 11.30 ero ancora in sala d’aspetto, azzarderei in anticipo. Il medico mi ha auscultato facendomi dire trentatre - pratica che credevo in disuso almeno dalla fine della guerra di secessione spagnola, evidentemente sbagliandomi – poi mi ha misurato la pressione, abbiamo scambiato due battute su quanto sia bella l’Emilia e mi ha salutata, facendomi poi accomodare nello studio dell’oculista. E lì è iniziato il dramma. I cerchi li vede meglio su fondo rosso o su fondo verde? E per una fanciulla politicamente posizionata un po’ più a sinistra del PD, emiliana e mancina, ammettere di vedere meglio il verde lega rispetto al rosso bandiera già è un brutto inizio. Poi mi ha fatto leggere le lettere, i numeri, : da lontano tutto ok, riesco ancora a leggere la dodicesima riga in scioltezza. Poi siamo passati alla visione da vicino.Mi legga l’ultima riga, per favore.L’ultima? Sta scherzando? A malapena distinguo la sesta! E così, dopo avermi liquidata dicendomi sinistro -6 destro -4, sono tornata in ufficio.