viaggiando... (meno)

cronache da un week end che è fuggito. e io no.


C’era una volta una bella bambina...Ok, la faccio più breve. C’era un tempo in cui la poison viveva spensierata e felice e l’arrivo del week end coincideva con due giorni all’insegna del cazzeggio libero e selvaggio. Shopping, hammam, amici e riposo. Poi succedono delle cose e i week end della poison diventano una specie di punizione, in cui ella si ritrova (essendosi trasformata da principessa sul pisello a sguattera di cenerentola) ad attendere con impazienza l’arrivo del lunedì mattina per poter finalmente tornare in ufficio.E quindi durante questi week end anche ritagliarsi uno scampolo di sabato pomeriggio per incontrare gli amici ex-virtuali diventa un evento da festeggiare a base di Cedrata.Spostato l’appuntamento pettinatrice-della-mamma al mattino riesce, dopo aver pranzato e lavato i piatti, a raggiungere la città e gli amici in tempi ragionevolmente rapidi. Per l’occasione ha deciso di indossare delle scarpe comode (le famose babouches marocchine vituperate dal di lei ciabattino di fiducia), perchè ha pensato che, per l’accogliente pavé del centro cittadino, il tacco poteva attendere. Invece dal luogo dell’incontro ci siamo spostati in un bar nella vicina piazza, dove, fra chiacchiere e analcolici, il tempo ci è scivolato addosso, leggero. Dopo la fase baci e abbracci bisognava rientrare nei panni della casalinga, e, salita in auto, la poison è andata a far la spesa, dove, valutando se era più conveniente il pomodoro camone o l’occhio di bue, pensava che sarebbe stato bello concedersi anche un giro di shopping.Sarà per la prossima volta.