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è pur sempre agosto.
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Filosofia del viaggio
Il viaggio fornisce l'occasione per dilatare i cinque sensi: sentire e comprendere in modo più profondo, guardare e vedere in modo più intenso, assaporare e toccare con maggiore attenzione. Teso e pronto a nuove esperienze, il corpo in subbuglio registra più dati rispetto al consueto.
Viaggiare intima il pieno funzionamento dei sensi.
Emozione, affezione, entusiasmo, stupore, domande, sorpresa, gioia e sbalordimento, ogni cosa si mescola nell'esercizio del bello e del sublime, dello spaesamento e della differenza.
Michel Onfray
James Michener
Man learns what he sees
and what he learns
influences what he sees
Visto da vicino, nessuno è normale.
Strana questa cosa dei viaggi, una volta che cominci, è difficile fermarsi. È come essere alcolizzati. |
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Che le tue granitiche certezze vengano meno.
Non che io ne abbia molte, che alla fine mi piace anche variare, nel corso della vita.
OK, la Heineken mi fa cagare e il vino rosso mi piace fermo. Punto.
La prima sigaretta in veranda la mattina.
Fatte salve queste regole base, poi le altre possono variare. Più o meno indipendentemente dalla mia volontà. Quasi sempre le regole della mia volontà se ne fottono, diciamocelo.
Ad esempio, domenica, vedendo per la prima volta il figlio di un’amica, mi sono abbassata per salutarlo. E questo mini-uomo di circa un metro mi ha messo le braccia al collo e mi è venuto in braccio, e mi guardava e rideva di gusto. E io ero lì, che lo guardavo e che allo stesso momento guardavo sua bionditudine dicendole “guai a te se lo racconti in giro!” che una non può passare la vita a farsi una reputazione da sorella di Erode per poi vederla andare in frantumi così, nel giro di mezzo minuti.
Comunque, fino alla settimana scorsa avevo anche un’altra certezza. Ovvero che la società per cui pregiomi lavorare, ad agosto non chiude. MAI.
Se non chè, giovedì sera iniziavano a circolare per i corridoi strane voci sulla chiusura per ferie dell’intera settimana di ferragosto.
Che poi.
A me sinceramente, a parte dare un po’ fastidio perché non sono abituata, cambia davvero poco. Che di giorni di ferie ne ho, e alla fine una settimana ad agosto, in cui solitamente si viene in ufficio a sistemare carte, e archiviare pratiche, ci può stare.
Ma. Magari c’è gente che di ferie ne ha poche, e che ad agosto aveva scelto di lavorare perché si era organizzata diversamente con magici giochi di incastri e via dicendo, e si ritrova a dover impegnare 4 giorni che non aveva scelto. E voi mi direte: “Ma ci sono ditte che ad agosto chiudono 2/3/4 settimane e tu non puoi scegliere!”
E va bene. Ma se la società per cui lavori non ha MAI chiuso dal 1929, capisci che non te l’aspetti, e la cosa un po’ ti spiazza.
Infatti, per riprendermi dalla ferale notizia, io e la bionda abbiamo prenotato una settimana di ferie.
A settembre.
A Kos.
Se qualcuno a ferragosto volesse disperatamente ospitarmi nella sua villa al mare, chalet in montagna, o attico a new york (ma va bene anche uno squat a Berlino) me lo faccia sapere.
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il 12/04/2022 alle 11:51
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