il sassolese doc

GIORNO DELLA MEMORIA


L’ULTIMO  TRENO Corre sbuffando sulle vecchie rotaie la vaporiera,dense folate di fumo ammorbano l’aria leggera della foresta.Un lungo serpente di carri si snoda nei meandri del bosco tra gli animali che si attardano al pascolo.  Da  quel  convoglio misterioso, guardato  a vista da tristi sentinelle, s’alzano strani richiami:sono pianti di bimbi, invocazioni di madri, rantoli di vecchi.... dagli angusti oblo’ dei carri spuntano mani imploranti a cui nessuno puo’ dare aiuto.Sono  ignari passeggeri di un treno senza ritorno! Corre sempre piu’ forte la vaporieraverso quel campo dove malvagita’ e prepotenza   annienteranno ogni umana parvenza!E’ questa la risposta all’ordine   di eliminare ogni dissenso, ogni diversita’ per costruire una nuova razza, pura, obbediente, perfetta! E finalmente l’arrivo: si spalanca un grande  cancello sulla cui sommita’ sta’ scritto un motto che promette liberta’ in cambio di lavoro. Su alcuni fabbricati alti comignoli emettono dense volute di fumoche spargono per l’aria  uno strano odore;    ricorda un po’quello stuzzicante delle merende di campagna, quello familiare della cucina di casa,ma e’ piu’ insistente, piu’ penetrante, quasi nauseabondo! Nel campo gia’ coperto di neve c’è un gran freddo;persone di ogni eta’ sono li’ in fila silenziose, tremanti, in attesa di un tozzo di pane e di un mestolo di brodaglia; vestono alla meglio una vecchia divisa rigata su cui appareun vistoso numero sormontato da una stella a sei punte.Uomini armati e feroci mastini fanno loro la guardiae se qualcuno cade nel terreno melmoso  subito si rialza per non incorrere nelle loro nerbate, qualcun’altro invece resta a terra immobile  per sempre!Nessuno dei vicini puo’ soccorrerlo, ma deve tenere la testa alta rivoltaa quell’orizzonte impossibile che sorge oltre il filo spinato ! Piu’ tardi una carretta passera’ a  raccogliere i resti mortali per accatastarli indistintamente la’ in quella costruzione dai lunghi camini ai confini del campo!La speranza e’ pur vero, e’ l’ultima a morire ma puo’ trovare spazio in questo luogo?  A quella vista infatti i nuovi arrivati sono  presi da un dubbio perche’ quell’odore sgradevole che avvolge ogni cosa   sa’ stranamente di carne umana, di sangue.... ed aleggia  un triste presagio per quei loro parenti e amici strappati da casa e spariti nel nulla!  Subentra allora una disperazione che si fa augurio di giungere quanto prima alla fine di un incubo !Ma anche questo appartiene ai padroni di quel campo:   persone  eleganti, fredde,  altere, piu’ bestie che uomini epiu’ feroci dei loro stessi cani!Passa lento e inesorabile il tempo tra mille sevizie e brutture,poi,  da quel luogo divenuto altare di martiri, inizia l’epilogo del mostro teutonico!  Fuggono gli aguzzini dal campo,non ci sono piu’ sentinelle sulle torrette, il cancello che prometteva liberta’  viene sfondato e militari di razze e uniformi  diverse entrano trionfanti.Ma il loro entusiasmo svanisce presto allorquando ai loro occhi esterrefatti e increduli appaiono gli esiti della violenza diventata legge:non ci sono piu’ uomini davanti a loroma corpi deturpati, disfatti, annientati e.... tanti cadaveri!   Nell’animo affranto dei liberatori nasce istintivo il proposito  di non permettere mai piu’ simili scempi! Ma questo auspicio andra’ deluso   perche’ nuovi campi con aguzzini sempre piu’ sofisticati si moltiplicheranno ieri come oggi  in luoghi diversi del pianeta,talvolta sconosciuti altre volte volutamente ignorati! Continua cosi’a perpetuarsi nel tempo l’oltraggio rivolto all’uomo immagine di quel Dio spesso ignorato e bestemmiato.E sulle tristi miserie di questo povero mondo risuona  eterna e forte la Sua parola: ......“La voce del sangue di tuo fratello grida dalla terra fino a me!Sii tu dunque maledetto.....!”E queste parole non passeranno!