Schegge e frammenti

Frammento # 2 "Dubbi e consapevolezze"


...quello che mi uccide sono le mie consapevolezze certe ed incrollabili, granitiche, non hanno alcuna pietà di me. io so, che quel giorno in stazione ti cercherò tra la folla, con il dolore di non vederti e la paura di scorgerti. so che una volta su quel treno mi odierò, e mi odierò il giorno dopo, e quello dopo ancora. perchè io so che per come io ti amo, c'è sempre qualcos'altro che avrei potuto provare e che non ho fatto. perchè so che dentro di me non mi perdonerò e non mi rassegnerò, mai. e la bestia che urla, si contorce e mi divora dentro non si addormenta mai. e allora vorrei addormentarmi io, ora, e risvegliarmi scoprendomi settantenne, per sapere che tutti questi anni del cazzo sono finalmente passati senza che io abbia dovuto sopportarne il peso e i rimorsi; avrei l'età giusta per non dover più rispondere delle mie azioni, delle mie stupidaggini, della mia pazzia, e allora ti verrei a cercare, non importa dove tu sia, perchè tanto, chi se ne frega di come la prendi? sarei solo un vecchio pazzo. e il pensiero che un giorno qualcuno entrerà tra quelle mura arancioni, a prendersi i miei baci, le mie carezze, i miei abbracci, da te e da lui... è un calcio nelle palle. e allora mi uccidono anche i miei dubbi, quelli che ti ho scritto, quelli di cui tu dici che io conosco già le risposte e che invece mi tormentano sempre, e quelli che non ti ho scritto, per opportunità, per paura, per debolezza. "...hai davvero fatto solo e soltanto l'amore con me?" "...perdonerai le mie inadeguatezze?" "...davvero avrei dovuto chiedertelo? e cosa avresti risposto?" "...davvero pensi di avere l'anima piccola? tu?!" ...e tante altre. pensieri come questi bisbigliano nelle mie orecchie di giorno ed urlano la notte, quando non c'è nessun luogo, amenità o distrazione dove io possa tentare di nascondermi dalla bestia. ...la gente attorno a me... vorrei dire loro di starmi vicino, aiutarmi a fingere, a portare questa maschera di normalità, ma non venite a dirmi che capite! non venite a dirmi che sapete! cosa sapete? non lo so neanche io come funziona il mio amore, lo faccio e basta. la gente mi parla, ma loro non sanno, nessuno sa. io li guardo, annuisco dando loro ragione e invidio la loro condizione. io devo cambiare, o almeno dovrei farlo. nessuno deve più entrare qui dentro.