Schwed Racconta

CINTURINO TORNA DALLA GUERRA


Cinturino torna dalla guerra Eccomi in treno che torno a casa. A un tratto la guerra è finita e io guardo l'Ucraina dal finestrino...Lo vedi, il treno è pieno di ragazzi italiani. Torniamo. Ero prigioniero...sono finito in Russia... Appoggio la testa allo schienale...ancora non mi abituo alla libertà. Una ventata dai binari, un treno di gente che canta. Scommetto che la mamma è in carrozzella davanti all'uscio. Vedo il cartello con la scritta: Italia.  Sul treno gridano: l'Italia! Grido anch'io. Ecco, guarda: Bolzano. Sul marciapiede c'è una folla che urla, ma che succede? sono donne,  gridano ciao, battono le mani, c'è anche una bandiera, ragazze, mamme coi bambini in braccio, bambine coi fiori, donne coi capelli bianchi, la guerra è finita, il suono dell'italiano è dolce.  Quella ha gli occhi come la mamma nella foto da fidanzata, una ragazza regala una pentola di patate, c'è il latte, il pane fresco, una frittata. Mi affaccio al finestrino, mi danno qualcosa, bevo vino e neanche lo so, mi piego fuori, una ragazza mi abbraccia, è bella,  rido con le lacrime, ciao Bolzano, non ti dimentico per tutta la vita. Non è finita, Piacenza, Reggio, alle stazioni le donne, i fiori, il ragù, una festa lunga come l'Italia,  sono un ragazzo italiano che torna a Montalcino. E' il 2 di luglio e adesso arrivo. A Siena c'è il Palio. A Montalcino la corriera si ferma alla tornata della piazza.  Davanti alla fiaschetteria incontro lo zio Bruno: fa una faccia.  A casa si apre la porta, per prima vedo la mamma.   Poi senti. Dopo una decina di gior ni sono andato a lavorare alla fornace. Siamo liberi, dissi, si comincia un'altra vita.   Alessandro Schwed2005 - Le voci di Montalcino