Schwed Racconta

ALBA PATATA


La destra di Sarkozy e Berlusconi si inabissa. Dove c’erano loro, ora c’è un invitante buco nero. Da quell’antimateria erompono Marine Le Pen e il nazismo greco. Adesso anche in Italia sta maturando qualcosa. Tutto è iniziato sere fa, quando un grido terribile ha squarciato la via Nomentana: “A li mortacci!...Ve possino caricavve! …Mo ve fo vedé io, ve fo!...”. Al sentire quelle grida bestiali, la gente si è emozionata: è corsa in strada, si è affacciata alla finestra, si è tappata in casa. Il pensiero è stato unanime: o stanno girando il seguito del Marchese del Grillo, o stanno pestando i calli di Nanda, la barbona di Porta Pia. Niente di tutto questo. Al balcone, le mani sui fianchi, illuminata dalla luna, è apparsa una donna coperta di farina che gridava come una lupa. Era l’onorevole Alessandra Mussolini. Quel che è successo è semplice, dopo l’exploit elettorale dell’estrema destra di Marine Le Pen e dei nazisti greci, mentre preparava il calzone alla Ciano, Ale ha avuto uno scatto d’orgoglio. E’ corsa al balcone e ha arringato i sette colli: “Ao’!...Aprite bene le recchie! Er vento sta a cambià!...Se vince quella slavata della fija di Le Pen, vuoi che non trionfi la nipote de nonno mio?!...Dico, qui c’è la nipote di Benito Mussolini!...E ho detto Mussolini, mica ho detto cotica!”. Non cadiamo dalle nuvole, dopo il crollo della destra moderata, ce lo dovevamo aspettare. La nipote del Duce è già al lavoro. A una prima occhiata, la sua idea appare drammaticamente vincente.  Con un’audace innovazione che ricorda la retromarcia, invece di  proporre passi in avanti verso un futuro totalmente buio, lancia Il Programma dei 100.000 Passi Indietro. Che tra l’altro recita: “Insieme! Indietro! Incontro a un passato luminoso!”. Sarà il partito della nostalgia che ti strappa le lacrime dagli occhi, e se non sei d’accordo ti strappa direttamente gli occhi. Ancora non è stato deciso il nome della nuova formazione. Ci sono due ipotesi. Alessandra propone “Alba Patata”. Alba, perché alla Mussolini è venuta l’idea di fare qualcosa che in qualche modo ricordasse vagamente la  Grecia; patata perché la patata è stata molto importante nella sua vita. O se  no, la base spinge molto per  l’enfasi sentimentale di una sigla come CCBNC,  “Calci in Culo e Botte Ne li Cojoni”. Ma andiamo a vedere quali sono le idee di fondo. E subito ci viene da piangere. Il punto di forza del programma è senz’altro il ripristino della Tv in bianco e nero e il ritorno a un solo canale, seguito dal comma: “Migliorare la razza, bonificare le racchie”; comunque non è indifferente neanche l’idea di incrementare il consumo del gelato al pistacchio. Un bella botta alla crisi viene dalla proposta di tornare subito alla lira e allo stipendio canterino delle mille lire al mese. Altri punti-chiave sono gli incentivi familiari per l’acquisto della brillantina, in concomitanza all’introduzione della sospirata pena di morte.  E poi: l’orologio a cucù, la macchina da scrivere, il ritorno  a un numero base di trentacinque milioni di italiani e rendere obbligatorio il casco coloniale. E ancora: che gli uomini facciano gli uomini, le donne le donne, e i recchioni i recchioni. Sabato gnocchi, giovedì trippa e martedì purga.  Fin qui, le idee base su cui sta fermentando la nuova destra. Va detto che i punti principali sono emersi a un summit familiare tenuto da Alessandra Mussolini, con la madre Maria e la zia Sofia Scicolone. Le tre donne, riunitesi  davanti a una spianatoia, con farina zero zero e matterello, tra la realizzazione di una pizza Napoli e una pastiera, non si sono ancora accordate sulla proposta della signora Loren di rendere obbligatorio in tutta Italia l’uso della maschera di cera.  Jiga MelikIl Male, 18 maggio 2012