Freud disse: "le ragazze sentono profondamente la mancanza di un organo sessuale di egual valore a quello maschile, esse si considerano inferiori e l'invidia del pene è il motivo principale di un certo numero di caratteristiche reazioni femminili".
Poi si calò le braghe in previsione del mensile dovere coniugale casalingo.
Sua moglie lo guardò a lungo, con quell'aria pietosa e carica di commiserazione che normalmente si riserva ad un parente alla lontana e gli disse: "Sigmund, tu la devi smettere di sniffare la colla. Ho capito che non te ne frega una fava di quello che ti dicono i tuoi pazienti, ma quella roba ti sta friggendo il cervello!".
E guardandolo dritto nelle palle...degli occhi, disse: " E poi, io, dovrei invidiare quel lombrichetto?" E con una tipica caratteristica reazione femminile simulò un atroce mal di testa e si immerse nella lettura di un best seller appena uscito, Guerra e Pace.
Anni dopo, due giovani attori italiani, in un dialogo tratto dal film Santa Maradona, misero a fuoco più chiaramente il tema dell'invidia del pene.
Fu subito chiaro l'equivoco freudiano. Non erano le donne ad invidiare il fringuello: esse infatti con un minimo sforzo potevano procurarsene uno di dimensioni, colore, forma e consistenza a piacere. Erano bensì gli uomini ad invidiare chi poteva primeggiare in termini di prestazioni, dimensioni e di frequenza di utilizzo.
Nacquero in quel periodo due concetti destinati a devastare la psiche dell'uomo moderno: l'ansia da prestazione e la cosiddetta fobia dimensionale.
Quest'ultima originata probabimente dalla prima donna che con aria consolatoria, butto lì distrattamente, rivestendosi, la frase: "ma non sono mica le dimensioni che contano!".
Quando viene pronunciata questa frase, nei 5 minuti successivi, qualsiasi oggetto tenuto in mano dalla donna diventa un parametro dimensionale: un'accendino, una sigaretta, un tappo da champagne, uno zucchino, una mazza da baseball, uno stuzzicadenti. E' un fatto psicologico: consigliamo alle donne all'ascolto, in questi casi di mettere le mani in tasca o di tenere le braccia conserte.
Per l'ansia da prestazione la medicina venne in soccorso dell'uomo moderno: una casa farmaceutica americana scoprì che un farmaco creato per l'Angina Pectoris non curava affatto l'Angina ma produceva nei pazienti maestose erezioni. Per qualche tempo le infermiere del centro di sperimentazione nascosero la notizia, ma il fatto che girassero sempre col sorriso stampato sulla faccia insospettì il direttore della ricerca che visitato un paziente scoprì che il poverino continuava a tossire ma col lenzuolo sollevato di ben 20 cm all'altezza dell'addome. Era nato il Viagra.
Che l'1% della popolazione si fa prescrivere dal medico e il 99% acquista su internet da improbabili ditte svizzere ma con sede a Mumbai o Bangalore. In pratica il 99% per cento dei consumatori di Viagra consuma un farmaco composto da acqua del Gange, zucchero, colorante blu e bicarbonato. Il resto del principio attivo ce lo mette la testa: si chiama effetto placebo. E' una copertina di Linus che ci fa sentire sicuri ed in questo caso virili: non a caso il colore è azzurro, simbolo di serenità e cieli azzurri ed anche dei teletubbies.
Con la pillolina scomparve l'invidia del pene ma si ripropose il problema delle caratteristiche reazioni femminili. Se infatti con la pillola l'ometto può andare avanti tre o quattro ore come un martello pneumatico, non è detto che la controparte abbia tutta questa voglia di trastullarsi per tutto quel tempo: soprattutto se a fronte della quantità, non è cambiata per nulla la qualità dei rapporti...
Ora aspettiamo il Viagra per le donne. Ci sarà da ridere.
Ciao Bionda! Innanzitutto relax: non è mica un terzo grado! Gradisci una tazza di caffè appena fatto? :)) Sei davvero convinta che il nostro meccanismo del piacere sia più divertente del Vostro? Secondo me è solo più pratico e sbrigativo e forse semplice. E' la Vostra complessità a rendervi stimolanti, perchè rinunciarVi? ;oD
Ohhh guarda più relax di così non si può... sto viaggiando dal letto al divano. Caffè no grazie, quello lo adoro ma mi agita! ;-) Riguardo all'invidia del pene hai proprio centrato. E' proprio quello che vorrei provare, il meccanismo semplificato. Tu hai una vaga idea di cosa provoca la complessità? Io a volte mi accorgo che devo essere talmente concentrata da fare una specie di mantra "Bionda pensa a cosa senti... bionda pensa a piacere... Bionda se non la smetti di pensare va a finire che devi FINGERE DI NUOVO!!! Ora mi hai capito? ;-)
Bionda, prova a lasciarti andare...spegni la mente e accendi il corpo. Beh, certo per me/noi (max & shark) è facile: non c'è nessuna mente da spegnere, hahahahahahahaha!!! E ricorda le sagge parole de "Lo Sciarconazzi": Non è bene, quand'egli appassionato poi ti cinge (e poi dentro te lo spinge) Esser quella che l'orgasmo finge!
Provare a lasciarmi andare sarebbe il mio obbiettivo ma come ho detto prima non è così semplice. Esser quella che l'orgasmo fingeva... per la verità ma avrei potuto vincere il golden globe!
Per riuscire a lasciarsi andare Lo "chiavistello" adatto dovrai trovare. Non da ultimo, non scordare Che l' "operatore" giusto (al chiavistello) dovrai allegare!
Cavolo! Faccio fatica a starti dietro... Devo ammettere che ogni badile ha il suo manico (tanto per stare in tema) e si tratta di trovarlo, ma prima di trovarlo, si deve fare una bella lingua lunga!
Mmmmmm non è un'ottima cosa da dire... Se non si fa fatica potrebbe essere indice di cosa... fine... o robetta! Dai su, un po' di fatica è sempre meglio... poi quando si raggiungono gli obbiettivi si è sempre più contenti!
Il fatto è che ho cercato di mettermi in pari e l'ho letto qualche oretta fa... non ho commentato ma come vedi il mio parere l'ho dato! (opssssss ho persino fatto la rima)
Sul meccanismo del piacere, cara bionda66, vogliamo parlare di "Orgasmi multipli"? Noi, poverelli, una volta che abbiamo "tinteggiato a spruzzo" con qualche fiotto abbiamo il crollo totale..!
Di questa multiplicità ne ho sempre sentito parlare (da molti uomini per la verità, perché di donne manco una che mi abbia confermato) e mai avuto il piacere di provare. Vero che vi serve un po' per riprendervi ma credimi, un ottimo orgasmo ha necessità di ripresa anche per noi donne...
Purtroppo in questo mi prendi in castagna visto che di vini mi intendo come di orgasmi multipli. Ma non occorre essere sommelier per sapere che il Nebbiolo è un filino piemontese.
E poi...gli uomini neanche si accorgono se il Big "O" faticosamente ottenuto è vero o finto, figurati se si accorgono di quelli multipli!!! Anche ammesso che sappiano contare...
La cosa sconvolgere è proprio questa: mi stupisco di come non sia palese... si sente dalle grida, dal respiro, dalla gnocca... insomma ci sono un sacco di cose che dovrebbero mettere sulla strada buona... eppure c'è un sacco di uomini che non si rende neppure conto di quanto è facile prenderli per il culo. Solo uno si accorse e visto che mi speigò come, presi spunto per affinare la mia tecnica! ;-)
Anche qui, ci sarebbe da aprire un capitolo perché nel mio lungo pellegrinare ed ascoltare le mie colleghe ho capito che il godimento tramite volatile non è poi così usuale... pare che sia più una questione orale! (aridaje con ste rime)
Inviato da: aldebaran630
il 20/01/2013 alle 14:09
Inviato da: ty610
il 06/10/2012 alle 17:56
Inviato da: ty610
il 06/10/2012 alle 17:53
Inviato da: bionda66
il 14/09/2011 alle 15:07
Inviato da: charquai67
il 13/09/2011 alle 09:59