Sciarconazzi

140726 # 1 - Nebbia made in Havana e una telefonata


_____ Filodelmo non stava più nella pelle ed eseguì seduta stante un madrigale (gli esperti potranno correggere questo mio possibile errore: forse non esistono madrigali composti per ghironda…) mentre Lucia lo accompagnava con vocalizzi e fraseggi sul dulcimero. Dopo cinque minuti di quella improvvisata jam-session di gusto vagamente medioeval-rinascimentale, lo zio Ludmillo si alzò ed invitò i due giovani a recarsi in giardino consegnando loro un registratore digitale con scheda da 4GB in modo da lasciare traccia delle loro estemporanee creazioni. - Ah, che pace..! – sospirò Ludmillo sprofondando nella poltrona. - A me è piaciuto molto - Beh, sì, sono bravi e anche dotati ma dopo pranzo sono uso meditare in silenzio. Ti spiace se fumo uno di questi? – chiese estraendo un Havana dalla tasca interna della giacca. - Non mi dispiace affatto. Anzi, ne fumerei uno anch’io… Sono secoli che ormai… - Ah! - Ti scandalizzi? - Per niente! Mi fa enormemente piacere e molto volentieri te ne offro uno – esclamò Ludmillo alzandosi. Si avvicinò ad un’antica e pesante scrivania e ne trasse una scatola di legno. - Ecco, - disse – questa è la mia riserva speciale..! Annusalo e dimmi se non è fantastico! - Eccellente, mio caro Ludmillo. Che bella sorpresa che sei stato! - Che bella sorpresa che sei tu, mia cara Clitemnestra… - Non dirmi che stiamo flirtando - Non te lo dico perché è evidente che lo stiamo facendo – ammise Ludmillo e accese il sigaro alla sua ospite che con voluttà aspirò le prime boccate. - Non dimenticare che io sono una signora di una certa età… - Il fascino non ha età, mia cara Clitemnestra sorrise. Ludmillo, in piedi, davanti al camino, si era acceso il suo sigaro. Non ci volle molto e vennero avvolti da veli di nebbia bluastra che profumava l’aria di tabacco bruciato.   * * * * *   Quel pomeriggio volò via sulle ali di farandole, ridde e un abbozzo di polka. Poldracco portò ai ragazzi doppia razione di limonata perché ci avevano dato dentro mica da ridere. - Ho portato anche delle salviette inumidite per detergervi… - aveva dichiarato poggiando il cesto di vimini ai piedi del cedro. Verso le sei apparvero nella porta di casa Ludmillo e Clitemnestra. Nello scendere le scale verso il giardino Ludmillo le porse il braccio. - Grazie, mio caro… Sono un po’ stanca – disse sorridendo mentre si scostava una ciocca di capelli dal viso. - È stato un pomeriggio intenso, mia cara… - borbottò con voce particolarmente baritonale, tendente al basso, lo zio Ludmillo. - Ma zio! Perché non invitiamo Filodelmo e la nonna a cena? – esclamò Lucia che non voleva separarsi dal suo amico e dai giochi danzanti. - Beh…effettivamente… - disse Ludmillo con sguardo interrogativo rivolto a Clitemnestra. - Non so se è il caso… - rispose lei con poca convinzione. - Già che sono qui… - rinforzò Lucia. Filodelmo eseguì una scala cromatica sul dulcimero. Ludmillo scoppiò a ridere si voltò verso la casa dove, manco a dirlo, era apparso l’impeccabile Poldracco. Non ci fu bisogno di dire niente e il maggiordomo dei maggiordomi confermò dicendo– Apparecchio per quattro, signore! - - È deciso! – sentenziò Ludmillo. Filodelmo attaccò un motivetto veloce e Lucia riprese a saltellare a ritmo. - Vieni, ti faccio vedere il mio giardino… - propose Ludmillo incamminandosi. - Ma faremo in tempo a tornare per la cena? – chiese Clitemnestra sorridendogli. - Faremo un “giro veloce”! – ridacchiò Ludmillo. Ebbero percorso poche decine di metri quando furono raggiunti da un trafelato Poldracco che recava il cordless. - Signore, è urgente..! - Poldracco, che succede? – chiese Ludmillo. - La prego, signore, è urgente… - insisté Poldracco. Con aria corrucciata Ludmillo prese il telefono. – Sì, parla Equilatero… Ma che è successo? Per alcuni istanti stette in ascolto poi, con tono grave disse– Sì, ho capito. Sarò lì entro mezz’ora… Come dice? Ah, Dottor Cavatappi…sì, penso di ricordarmelo…Ca-va-tap-pi... a tra poco! – e riconsegnò il telefono a Poldracco. - Signore? – chiese questi. - Prepara la cena. Io devo uscire - Bene, signore – rispose Poldracco, fece un rapido inchino e si affrettò verso casa. - Ma che succede, Ludmillo? – volle sapere Clitemnestra. - Era l’ospedale! Ti spiegherò al mio ritorno - Posso fare qualcosa? - Sì. Resta coi ragazzi. Tornerò il prima possibile - Non vuoi che venga con te? Ti vedo sconvolto… - Ti ringrazio, cara. No, andrò io solo. Non darti pena. Mi sei di grande aiuto e mi dispiace di averti coinvolta. - Sii prudente, io attenderò il tuo ritorno Ludmillo l’abbracciò velocemente e baciandola sulla fronte, si voltò e a rapidi passi si diresse verso la rimessa. - Lo zio ha avuto un improvviso impegno e ha detto di cenare senza di lui. Venite ragazzi, siete tutti sudati. Rendetevi presentabili..! – disse Clitemnestra come ebbe raggiunto Lucia e Filodelmo.