Sciarconazzi

140912 # 1 - Incidentalmente


Non sono un filosofeggiatore. Ma talvolta, incidentalmente, mi capita di pensare.- ...ma Dio, a cosa serve?- Che cazzo di domanda è questa? Sei ateo, per caso?- No, non sono ateo: sono "culturalmente influenzato"- Cosa sarebbe? Un nuovo modo per dire "credente"?- Sì, chi crede è perché è figlio di una cultura religiosa, di una società che è influenzata da una religione. Immagina una civiltà atea...- Non esistono "civiltà atee", senza religione- Appunto. Interessante, no? Ecco il perché della domanda "Dio a cosa serve?"- Ma Dio non ha un'utilità, esiste e basta.- Uhm...- È così. Per chi crede, esiste.- E, quindi, per chi non crede, non esiste.- Esatto.- Ma chi crede, chi glielo fa fare di credere? In questa maniera, stando al ragionamento, fa sì che Dio esiste. Potrebbe essere una scelta ragionata: "Io credo che Dio esista, così facendo faccio che esista davvero e questo rafforza la sensatezza di credere!"- Mi pare un bel passatempo... Ad ogni modo, non c'è un'utilità nel credere. La fede è un atto spontaneo. E tu sei un ateo del cazzo- Nient'affatto. E mi rendo conto che non posso non credere. Anzi, avrei paura se non credessi!- Tu sei tutto pirla. Mi sembrano ragionamenti del "non si sa mai..."!- E tu non pensi mai a un cazzo. Dio è l'ultima speranza nella disperazione, io penso.- Ah, ecco. È a questo che servirebbe Dio, quindi.- In parte. Anche.- Vabbe', buona giornata.- Mettiamola così: che Dio ce la mandi buona. E anche alla svelta!- No, tu sei proprio pirla.- E vabbe', andrà meglio un'altra volta. Ciao!- Sì, ciao!