Sciarconazzi

140916 # 1 - Letture autogene, ovvero la genialità dello scrittore-viaggiatore


Ermanno uscì dal bagno con l'asciugamano messo a mo' di gonnellina. Aprì il cassetto del comò e prese mutande e maglietta. Andò in camera e li gettò sul letto. Finì di asciugarsi la genitaleria e s'infilò gli slip. Una passata di roll-on sotto le ascelle e poi la maglietta."Molto bene!", pensò. Poi gli cadde l'occhio sull'orologio digitale del decoder.- Cazzo ma è tardissimo! - si vestì alla velocità della luce e si precipitò fuori casa.Corse a perdifiato uscendo dalla metropolitana, saltò i gradini verso i binari a due a due, obliterò il biglietto e balzò sul treno mentre il fischietto della partenza trillava isterico. Con uno scossone l'Intercity verso Chiavardonia si mise in moto.Una volta seduto, e ripreso fiato, si accorse che non aveva portato niente da leggere."Oh, minchia, che palle!" imprecò dentro di sé.Però trovò il quadernetto degli appunti e anche la sua penna. Decise di scrivere una storia e dopo un'ora ebbe finito il suo primo romanzo.- Oh, bene! Adesso ho qualcosa da leggere - disse ad alta voce.La sua dirimpettaia sollevò lo sguardo dal portatile e scosse la testa.Giunto al penultimo capitolo si accorse che il treno stava entrando nella stazione di arrivo.Si alzò per dirigersi verso l'uscita.Pandemonia Spettinati lo aspettava sulla banchina.- Com'è andato il viaggio? Ti sei annoiato?- Per niente. Ho letto!- Dopo chiaviamo?- Ma che c'entra?- Hai detto "letto"...- Beh, allora sì.