Sciarconazzi

140925 #2 - Chiunque può imparare il cinese


- Venga avanti, caro Sciarconazzi. Si segga, prego, le debbo parlare!"perché utilizzare "debbo" anziché "devo"?", pensò Sciarconazzi mentre si sedeva pervaso da una fastidiosa e tiepida sensazione di disagio.- E allora, Sciarconazzi, cosa c'è che non va? Non le piacciono i colleghi? C'è qualcosa nel lavoro che non la convince?- Mah...no. Coi colleghi vado d'accordo, sono delle persone a modo, ci mancherebbe. Il lavoro...beh, talvolta mi pare che certe cose si potrebbero semplificare perché alcune procedure mi sembrano un po' ostiche. Fatico a familiarizzare- Ma certo... Beh, io ho parecchi più anni di lei. Potrei essere suo padre, caro Sciarconazzi, non so se rendo l'idea!"Se tu fossi mio padre, mia madre sarebbe un po' zoccola. Non so se rendo l'idea...", pensò Sciarconazzi mentre fissava negli occhi il suo datore di lavoro annuendo col capo con fare grave.Il suo datore di lavoro sorrise di fronte all'apparente mansuetudine del dipendente.- Vuol sapere qual è il mio motto, Sciarconazzi?Sciarconazzi ebbe un'espressione che voleva dire "No, e sono curioso di saperlo!"Il datore di lavoro sorrise compiaciuto e socchiuse gli occhi facendo una pausa per creare la giusta atmosfera.- Il mio motto è: "Chiunque può imparare il cinese!". E sa cosa significa ciò, Sciarconazzi?- È una sottile metafora della vita - acconsentì Sciarconazzi abbozzando un sorriso che voleva esprimere ammirazione e complicità.Rientrando al suo posto, il collega gli chiese - E allora? Gli hai fatto il solito pompino morale?- Sì- Con l'ingoio?- Uhm...qualcosa devo aver mandato giù, sì.