Scido nel Mondo

Scido nel Mondo - Santo Rullo - Scido - Cammino di una Comunità


IL PAESEChi dalla Piana di Gioia Tauro sale verso le vette dell'Aspromonte, nella direzione Delianuova-Carmelia, incontra, quasi all'improvviso e inatteso, l'abitato di Scido, adagiato su un largo e verde ripiano tra le giogaie della catena appenninica. Umile, modesto, nascosto, lo si vede solo quando si è pervenuto nelle vicinanze delle case, oppure guardando in giù dalle grigie sporgenze del costone montano, mentre si sale verso Iunco o Carmelia. La cittadina di Scido, silenziosa e tranquilla, è ubicata nella Valle del Duverso, tra dense e vaste distese di ulivi secolari, a 456 m. sul livello del mare, in una delle tante conche che frastagliano le estreme propaggini dell'Aspromonte, rivolta verso Nord, con alle spalle i tre monti Iunco, Petronà, Carmelia.Qualche palazzo ostenta ancora uno stile settecentesco, quando i l paese viveva sotto il gioco feudale di famiglie principesche e baronali. Se fino all'inizio del 1600 Scido era un semplice "Borgo", nel corso del secolo divenne "Casale" e quindi nel 1800 "Comune"; oggi è una simpatica e operosa "Cittadina". La Strada Statale n. 112, che l'attraversa tutta da Sud a Nord, dà all'abitato vivacità e movimento. Insieme ad acque fresche ed abbondanti, a un clima mite e sereno, il paese offre a chi lo visita un senso di riposo e di distensione e a chi si ferma una piacevole e indimenticabile permanenza. LA GENTELa popolazione è cordialmente accogliente ed ospitale; attiva e intraprendente; semplice negli usi e costumi; amante del lavoro e dell'avere; guardinga da chi tenta di sfruttarne la fiducia. Accoglie con entusiasmo i forestieri. Attaccata sentimentalmente al passato, non ama cambiare con facilità il vecchio con il nuovo. Aborre la violenza; predilige le maniere dolci e sfumate, non impegnative; con fine sentimento di delicatezza, sa esimersi dagli impegni, senza esplicitamente rifiutarsi; vive in placito atteggiamento di vita pratica, nella persuasione che i doveri sono da adempiere "quando si può".Costretta ogni giorno a posare lo sguardo su l'ulivo, che fa splendida corona al paese, si sente da esso rappresentata ed ad esso assomigliata.L'ulivo è infatti il segno emblematico della sua esistenza; l'immagine delle sue qualità di popolo sobrio e parsimonioso; il simbolo dei suoi difetti. Quanto si predica dell'ulivo, può essere riferito, per analogia, agli Scidesi.ALBERO buono, con le sue olive che ornano la tavola, la sua drupa densa di olio nutriente, i l suo legno pregiato atto ai mobili di lusso e ai pavimenti distinti... Estratto da: Scido – Cammino di una comunità – Autore Santo Rullo – Casa Editrice Gangemi