Scienza & Affini

cari navigatori, ecco le bozze


    Non penso che la scienza debba essere di esclusivo appannaggio di un' elite e che il resto del mondo si debba accontentare di qualche fugace spiegazione. Mi sono posto il problema di rendere quanto più accessibile l'argomento, limitando al massimo i termini tecnici, cercando di spiegare con parole chiare ed esempi molto semplici le varie teorie, comprese le mie, per dare una risposta a tutte le domande che in ogni caso albergano nella testa di chiunque, dal semplice appassionato allo scienziato. Del resto, non è la prima volta che accade che, alcune verità vengano sovvertite, ovvero che con il tempo diventino parziali o totalmente sbagliate, è il prezzo che gli scienziati pagano personalmente per le loro scoperte, ma questo non giustifica nessuno a puntare il dito, nè esime nessuno dall'essersi astenuto da un confronto dialettico, che in ogni caso dà sempre un risultato, positivo o negativo che sia. La prima parte del libro prende in esame una serie di problematiche riguardanti la nascita della vita nell'universo, l'evoluzione della terra, dell'uomo, terminando pressappoco intorno al 540 d.C. sotto il regno dell'imperatore Giustiniano, all'origine del medio evo, visto come la conseguenza di una catastrofe planetaria piuttosto che come un rivolgimento socio-politico. Ho potuto gustare errori madornali, teorie fuori da ogni logica, e ammetto di averci giocato un pò con piacere, ma, ciò è dovuto all'atteggiamento dei loro autori, alcuni conosciuti personalmente, la cultura dovrebbe insegnare l'umiltà, anche perché chi ha grande cultura, si rende facilmente conto di essere completamente ignorante, che non sà nulla, confronto alle miglia di miliardi di informazioni di questo mondo, che non conosce, e che addirittura non sospetta nemmeno l'esistenza; così questi eminenti autori, avendo scoperto il fuoco come fonte di calore ignorano che ammoniaca e acqua ossigenata sviluppano calore, e addirittura il fuoco lo spengono. Ne è scaturito un lavoro particolare, soprattutto perché mano mano che mi addentravo negli argomenti, mi rendevo conto che tutto era difficile, compreso il pensiero di Einstein circa lo stile  dell'esposizione: “l'eleganza è per i sarti e i calzolai”, se da un lato favoriva i dotti, sicuramente non agevolava la lettura ai sarti e ai calzolai, cioè risultava difficilmente comprensibile alla gente comune, che volendo o non volendo, si trova davanti termini come:  quark, protoni, quanti, ecc. ormai quotidianamente, sia sui giornali che in televisione. Una particolarità è la forma da me utilizzata nell'esposizione, spesso ho usato il plurale, ma non per dare un tono alla prosa, solamente perché mi incoraggiava, mi faceva sentire meno solo nel lungo tempo di redazione di questo lavoro. Voglio semplicemente dire che, quando è impossibile indagare con apparecchiature specifiche determinate cose, per impossibilità tecnica, soprattutto nel micromondo, allora l'unico mezzo è l'indagine dialettica, la filosofia, con tutti i pregi e i difetti che la caratterizzano. L.M.L.