Sconfinando

...e dei luoghi


In realtā il dove č sempre stato importante per me, che ai luoghi sono legata con fili che creano trame e orditi. Ma a volte sono solo scorci, angoli, vedute d'un attimo nei quali ho stipato tasselli di me. Come la sala prove nella sartoria del nonno, con lo specchio a libro nel quale mi richiudevo per vedermi moltiplicata all'infinito. Come l'angolo in fondo al parco, complice di primi, goffi, baci e abbracci. Le finestre dell'istituto chimico, dalle quali lui si affacciava neli pomeriggi di laboratorio. Il cortile dell'universitā. La nostra prima casa. L'uliveto in un Salento rovente di sole, cicale e salamandre. I dedali di Marrakesh. Le albicocche stese ad asciugare al sole della Cappadocia. Il giardino del Belvedere a Vienna. Le case di legno a Istanbul. Un tramonto a Siracusa e uno a Misurina. In bicicletta sui Navigli a Milano. La skyline di New York, ancora con le Twin Towers che si stagliano sui miei occhi sgranati nel taxi che mi porta per la prima volta a Manhattan. Covent Garden in un giorno di settembre. Il cortile del Conservatorio di Vienna e quello di Milano.E la Grande Arche alla Defense di Parigi, dove mi sento al centro del mondo.