Sconfinando

Remigineg-giando


Che a ben guardare oggi è il 1° ottobre. E io ho fatto fatica ad abituarmi a un calendario scolastico mobile. Perchè la scuola il 1° ottobre iniziava. Con la festa dei remigini. Che poi se non ricordo male qualcuno aveva provato anche a farne qualcosa di commercial-canoro, tipo Zecchino D'oro, senza grande successo.Non mi ricordo il mio primo giorno di scuola. Forse fu meno memorabile di quanto mi piacerebbe. O forse, semplicemente, lo vissi come un momento naturale. Come credo sia stato per le mie figlie.Da mamma il loro primo giorno di scuola lo ricordo bene, invece. Soprattutto mi ricordo che cercavo punti neutri da osservare in giro, perchè, via, il magone proprio no. Ho le loro foto, scattate prima di uscire di casa. Durante la cerimonia a scuola invece no. Non ho mai portato la macchina. Forse ho sempre creduto a un momento da vivere, più che a un momento da immortalare.La loro scuola elementare è la stessa che ho frequentato io da bambina. E nei primi anni di scuola di Silvia (8-9 anni fa) ancora erano in uso alcuni di quei banchi che usavamo noi: con il buco per il calamaio e il supporto laterale per appendere la cartella.Credo che l'ultimo lotto di quei banchi sia sparito due-tre anni fa.E Giulia ha passato un paio d'anni in quella che era stata la mia classe. Mi ha fatto effetto quell'armadio a muro, ora con le ante dipinte di azzurro. Mi sembrava così grande e profondo, da bambina. Però i ripiani erano storti anche allora. Ed è inevitabile, che in questo momento di tourbillon interiore, io ripensi alla mia maestra. Quando è morta l'altro anno ci siamo ritrovate noi alunne nate nel 1962 (l'ultima classe nella quale lei ha insegnato), e c'erano anche quelle nate nel 1957, le ho viste. Non so se l'abbiamo amata.Di certo l'abbiamo rispettata.Tanto.Ed è da questo rispetto (o dalla sua assenza) che nasce il mio tormento di oggi.