Sconfinando

16 ottobre 1906


"Partito ad esplorare il regno di mio padre, di giorno in giorno vado allontanandomi dalla città e le notizie che mi giungono si fanno sempre più rare. Ho cominciato il viaggio poco più che trentenne e più di otto anni sono passati, esattamente otto anni, sei mesi e quindici giorni di ininterrotto cammino. Credevo, alla partenza, che in poche settimane avrei facilmente raggiunto i confini del regno, invece ho continuato ad incontrare sempre nuove genti e paesi; e dovunque uomini che parlavano la mia stessa lingua, che dicevano di essere sudditi miei. Penso talora che la bussola del mio geografo sia impazzita e che, credendo di procedere sempre verso il meridione, noi in realtà siamo forse andati girando su noi stessi, senza mai aumentare la distanza che ci separa dalla capitale; questo potrebbe spiegare il motivo per cui ancora non siamo giunti all'estrema frontiera. Ma più sovente mi tormenta il dubbio che questo confine non esista, che il regno si estenda senza limite alcuno e che, per quanto io avanzi, mai potrò arrivare alla fine. "Cento anni fa nasceva Dino Buzzati. E questo è l'incipit de I sette messaggeri. Straordinario, secondo me. Che di Buzzati amo i racconti, letti e riletti talmente tante volte da conoscerne qualcuno a memoria. E che rimasi avvinta insieme a Giovanni Drogo nella sua Fortezza.
"Come il rintocco di una campana infausta che sorprende una giornata serena. Era, ieri, una mattina bellissima. Da Milano, come capita di rado, si vedevano risplendere nitidi il Resegone, le Grigne, laggiù a sinistra il Monte Rosa. Finalmente il sole, le gemme sugli alberi, la primavera. La città si era svegliata di buona lena. La fiera. Valanghe inusitate di macchine. Un senso di vita, un soffio di ottimismo. Ed ecco una incerta ingrata voce serpeggiare per la città. L'Apollo 13. Ma come? C'è qualcosa che non va? "E così, il 15 aprile del 1970, raccontava l'angoscia per la sorte dell'Apollo 13.Avevo voglia di ricordarlo. Così.