Sconfinando

Comodato d'uso


Che a volte guardandomi intorno, mi rendo conto di aver fatto di questo luogo qualcosa di simile alla mia casa. Un po’ caotica, ma con un posto per quel che serve. Fosse riposare, leggere, chiacchierare o semplicemente guardar fuori dal vetro. Casa aperta agli amici e agli amici degli amici. Purché. Beh, i purché son talmente ovvii che ripeterli è un esercizio di stile e non di sostanza.Poi è arrivato pure il laboratorio. Che io per i chimici ho sempre avuto un debole, chissà illudendomi che dentro qualcuno si nascondesse pure un alchimista.Però il laboratorio mi piace, perché mi dà l’idea che ci sia dentro qualcuno a crear qualcosa. Il cui risultato – e i cui effetti – vedrò solo alla fine. Come la Camera Obscura del fotografo. Ma quella nella blogosfera c’è già e non si poteva certo replicarne un’altra. Bene dunque per il laboratorio. Ho pure messo a disposizione camici e guanti. Oltre allo spazzolone per pulire. L’unico purché, in questo caso, l’ho posto sugli esperimenti idrici. Che le tracimazioni si provino d’estate, che s’asciugan prima.Ora il chimico, che chimico non è, va detto, pensa ai rapporti di buon vicinato. E si domanda se quel che dal laboratorio fuoriesce infastidisce qualcuno. Non l’ho ancora visto maneggiar diossina, e del resto glie lo impedirei. Tutt’al più qualche fumo colorato. E tanto gesso nell’aria quando scuote il cancellino. Io però domando, visto che per lui è importante: il laboratorio s'ha da chiudere?