Sconfinando

It's time of times


La misura del tempo è stata sempre una reale necessità per l'uomo sulla Terra. Serviva per andare a caccia al momento giusto nei posti giusti, per trarre la massima resa dai terreni coltivati ed anche per prepararsi adeguatamente ai periodi più duri dell'anno, oltre che della intera vita, terrena appunto.Chi si dedicava alla misurazione del tempo era sempre qualcuno che ne capiva di Astronomia, di Matematica ed anche di Scienza della Comunicazione (ma allora si chiamava in un altro modo). Ebbene, chiunque si poneva l'obiettivo di misurare il tempo ne scopriva il mistero, perché qualcosa sfuggiva sempre alle previsioni. Del resto vari millenni fa non era neanche minimamente immaginabile che la luce delle stelle, i punti d'appoggio più affidabili nei vari calcoli, non fosse stata emessa nello stesso istante, ma addirittura a distanza di milioni di anni anche per due stelle che sembravano "vicinissime".Saltiamo quei 3-4 millenni ed andiamo da Albert, sì, Albert Einstein. Lui dimostrò, e se io dico "dimostrò" vi dovete fidare, che un tempo assoluto non può esistere. Estremizzando al massimo i suoi ragionamenti, si può addirittura dire che in un treno in movimento il tempo rallenta, e tanto più quanto maggiore è la sua velocità. Certo, i veri segni del rallentamento si notano solo a velocità confrontabili con quelle della luce, ma di sicuro il tempo non è assoluto e sarebbe più corretto parlare di tempi.Concludo. Il senso comune, troppo spesso, ci induce in errore. La nostra esperienza non è preparata ad affrontare problemi "nuovi", come quelli che implicano le velocità elevatissime. Ed io sono una scheggia, forse impazzita. Di sicuro oggi incontrerò una persona che non gira più per questa Terra da esattamente 5 anni (secondo i nostri calendari), ma che è sempre qui ad evitare che la mia follia colpisca chi amo.