Sconfinando

Ballando il tango nelle terre del Gavi


Non che io di finanza mi intenda molto. Sono numeri nei quali mi perdo e francamente preferisco così. Però, a furia di leggere, qualcosina l'ho capita anche io.Ad esempio ho capito che se un bond ha un rating AAA (tripla-a letto tutto di seguito), se può essere acquistato in tagli minimi da mille dollari (meno di mille euro, dunque), se è garantito da sei paesi europei (Francia, Germania, Uk, Italia, Svezia e Danimarca), rappresenta un investimento interessante soprattutto per il piccolo risparmiatore.Se poi ci si aggiunge che dietro questi bond c'è una realtà che si chiama Gavi Alliance, che non è un vino, ma una alleanza internazionale "con soggetti pubblici e privati impegnata a diffondere su scala mondiale l'uso dei vaccini allo scopo primario di salvare la vita dei bambini e tutelare la salute delle persone" e che il meccanismo per finanziare questa attività passa proprio attraverso questi bond (IFFim - International Finance Facility for Immunisation), credo che la questione meriti almeno un pensierino.Eppure.Certo che c'è un eppure. Secondo un'indagine presentata ieri sera a Caterpillar da Altroconsumo, le banche italiane questi bond non li trattano. Ne hanno interpellate 13 e di queste solo tre li hanno nel loro bouquet. Una delle quali, nemmeno tra parentesi, è Deutsche Bank, che risulta tra i promotori dei bond. Evidentemente, è l'unica conclusione possibile, per le banche italiane è sempre meglio proporre i loro prodotti, o invitare i risparmiatori a ballare il tango su improponibili bond. Alla faccia della trasparenza. E degli interessi reali dei loro clienti.