Sconfinando

La mazzetta [e i colpi di vento]


In vita mia credo di essermi abbonata una sola volta a una rivista. Art & Dossier, molti anni fa, per non perderne nemmeno un numero. Poi ci fu l'esperimento Topolino, per qualche tempo, quando le bambine erano più piccole. Per loro una piccola certezza a cadenza settimanale. Per me, una cosa in meno da segnare in agenda. Poi c'è il giornale del mattino sulla porta di casa. Piacevole rito diventato abitudine, che manca terribilmente quando per un caso o per un altro il quotidiano non c'è. Per il resto, nessun abbonamento. Mai. Per non sentirsi vincolati, ci diciamo. E in fondo è il motivo principale. Ma ce ne è un altro, più nascosto. Ed è il piacere sottile di infilarsi in edicola e spulciare qui e là, prima di scegliere quel che si acquisterà. E non importa se poi la scelta finisce sempre sugli stessi titoli e la mazzetta è quasi sempre certa, come una madre. Perchè a volte ci sono le sorprese. I guizzi. Quel colpo di vento che apre una rivista proprio a quella pagina. E non puoi fare a meno di portartela a casa. Almeno per un po'. Per sfogliarla con calma. Comprarla una seconda volta, una terza e così via. Oppure no. Chissà. Ma anche se non la riacquisterai più, quell'unico numero resta a memoria di un istante felice. Di un fortunato colpo di vento. [lo stesso accade qui a sinistra. una mazzetta sempre più consistente, con il passare dei mesi. e qualche improvviso e splendido colpo di vento]