Sconfinando

Piccole storie che lasciano il segno


Io me la ricordo vecchia. Non anziana, vecchia proprio. Ma mio padre oggi dice che era tutta colpa del suo aspetto. Trasandata, con le calze arrotolate e attorcigliate sulle gambe secche. E il cappello di sghimbescio su una testa grigia e incolta. Camminava stretta in un paltò dal colore incerto, assorta come chi parla da solo, inconsapevole di essere in quell’insieme persona e personaggio.Di lei si diceva che non avesse famiglia, chissà forse una madre anziana un tempo, ma non di figli nè di marito si parlava. Ma una famiglia lei l'aveva, e grande pure. Preside di una scuola media, poi di un'altra, per finire in quella nel quartiere più difficile della città. Quei ragazzi erano la sua famiglia, che lei seguiva con rigore e amore, mettendo tutta se stessa, moralmente, spiritualmente e materialmente. Poi ci furono gli anni dell'impegno sociale, dell'alfabetizzazione degli adulti, delle scuole serali, delle 150 ore. E lei era sempre lì, in prima linea, con e per la sua scuola.Arrivò la pensione, oltre ogni limite di età, e con quella la difficoltà a prendersi cura di sè. E l'aiuto, sempre più necessario, delle colleghe di un tempo. E non solo del loro.Gli annunci hanno fatto la loro comparsa ieri, in tutti i quartieri, su tutti i muri dove era possibile affiggerli. È mancata la Dottoressa M.L.M.Lo annunciano i genitori degli alunni della scuola media statale di via T.E non erano solo loro oggi a dirle grazie.