Sconfinando

Materna.mente


Ammetto di non essere sufficientemente serena nel leggere le ultime dalle scuole di questi giorni. Vorrei dire di queste settimane e di questi mesi, visto che non è poi passato molto tempo dal caso dello studente piemontese, dagli abusi nell'anconetano, dalle foto intime distribuite canis porcisque, dallo scalpore suscitato da certi video in onda su YouTube. Telefonini, voglia di protagonismo, mancanza di rispetto di sè e della persona: si può puntare l'indice contro tutto. Tanto tutto ci sta. Mi domando però quanto si sia sottovalutato prima. Prima, ai primi segnali, alle prime manifestazioni, alle prime intemperanze. Ogni volta gestite come episodi singoli, da stigmatizzare, da riprendere, questo sì, ma mai come specchio di un problema più grande.Incerta se definirla superficialità o vigliaccheria, nell'ultimo anno mi sono spesso domandata il perchè di questa sottovalutazione. Forse perchè sottovalutare consente di evitare prese di posizione scomode. Consente di fingere che il problema non esista. Consente di tacciare di inutile allarmismo chi il segnale lo lancia. E mettere tutto in un comodo silenzio. L'ho toccato con mano quanto questo silenzio faccia male e come sia difficile il percorso a ritroso. Soprattutto quanto si sente solo chi subisce, nel timore che qualcosa di davvero eclatante debba davvero succedere per poter essere finalmente ascoltato.