C'era una volta la rubrica del telefono. Quella di famiglia, vicino al telefono, quella personale, nell'agenda, nel diario o separata. Mano a mano si aggiungevano i numeri, si faceva una riga su quelli che cambiavano, ogni tanto la si sostituiva, ritrascrivendo tutto, spesso in un nuovo ordine. La rubrica, però, serviva poco. Solo per quelli con cui ci si sentiva raramente. Perchè i numeri di telefono si finiva per saperli a memoria. Quelli delle amiche, dei compagni di scuola. A furia di farli - con il telefono a disco per di più - non si scordavano. Perchè il tasto del repeat non lo avevano ancora inventato. Adesso le rubriche sono "nel" telefono. Che sia fisso, che sia cellulare, basta scorrere un menu. E vai di invio.Mi ricordo ancora i numeri di telefono di alcune mie amiche di infanzia.Il numero di cellulare di G. no. Nemmeno quello delle mie figlie. O quello di mia madre. Tornerò a comprare la Settimana Enigmistica, quella che vanta innumerevoli tentativi di imitazione.
