Sconfinando

Piccolo, spazio, pubblicità


C'è quest'aria nostalgica nel festeggiare i cinquant'anni di Carosello. Dopo carosello tutti a nanna. E poi Calimero, la Susannatuttapanna, il bidibodibu-bidibodi-ie del materasso, l'uomo in ammollo e l'amarevole sei tu. Sono di quella generazione e davvero le nove di sera per tanti anni hanno rappresentato il mio nanna time inderogabile. C'era però molto di più, dietro quei due minuti e un pezzo di sceneggiatura originale. C'era una Italia che all'ora di cena non doveva sentir parlare di sudore e alito cattivo, di crisi familiari e di cicli mensili. E che, con quel senso del non si deve, non si fa, ogni anno spegneva Carosello il venerdì santo così come lo spense il giorno dell'assassinio di Jfk e quello dell'attentato di Piazza Fontana. Non è questione di rimpianto. Forse solo un come eravamo, questo sì, di quando nessuno si sognava di dire e ora pubblicità. Al massimo si sussurrava la reclame.I miei caroselli preferiti? La linea e le figure col pongo del fernet branca. Doveroso, dopo i commenti, questo omaggio a bimbadepoca e stoicoepicureo. Carmencita, voilà. E per EvolutionMoka, l'ispettore Rock.