Sconfinando

Sol.e cuo.re amo.re


L'ultimatum, ieri sera, è stato chiaro: che non vi vengano in mente stupidi festeggiamenti di Sanvalentino che potrei mordervi. Non che ci si riempia di soli-cuori-amori normalmente, capisco però che per un'adolescente-non-accompagnata, magari con amica-del-cuore accompagnata la cosa possa essere per lo meno fastidiosa. Cosi mi vien da pensare ai miei primi sanvalentini-con-moroso-annesso. Mai stata disinvolta, per cui mentre le mie amiche si sdilinquivano in poesie, cuoricini e tripudi di putti, io non sapevo mai come cavarmela. Il moroso dell'epoca era un ragazzino con un gran naso, generoso di sentimenti e non solo di quelli, con un senso dell'ironia decisamente elevato, fino a diventare caustico. Avevo capito per una volta, complice la solita amica complice, che aveva intenzione di presentarsi con un cadeau nel giorno fatidico. Per cui mi attrezzai di conseguenza, tenendo conto di tutte le variabili, incluse le croniche mancanze di fondi e la sua irriverenza. Bene, evidentemente qualcuno gli aveva nel frattempo fatto studiare a memoria il decalogo del perfetto innamoratonelgiornodegliinnamorati. Per cui mi ritrovai un flaconcino del mio profumo preferito tenuto stretto e abbracciato da un orsacchiotto di peluche, il tutto circondato da un tripudio di classicissimi Baci Perugina. Era il momento di dargli il mio pacchetto e lui lo scartò. Trovando all’interno un meraviglioso salvadanaio a forma di maiale. Ci mancava solo il mio leitmotiv di allora: come dar le perle ai porci.Quando ci pensa lui ride ancora oggi. Io, invece, sprofondo come allora. Al massimo gli chiedo se è per colpa mia che non si è mai sposato.