Sconfinando

Tra.spar.ente


Mi manca la spesa online. Quella, devo dire, a parte qualche volta più per il divertimento di provare che per reale necessità, tendo a farla comunque fisicamente al supermercato. Sarà che la frutta voglio vederla, prima di metterla nel sacchetto, sarà che prosciutti e formaggi devono dirmi qualcosa prima di finire nel carrello, sarà anche che posso anche viziarmi e viziare chi amo con quelle piccole digressioni dalla nota scritta a mano nelle quali inevitabilmente indulgo. Sarà tutto questo e anche qualcosa di più: ma la spesa online non è nelle mie corde. Per il resto, banca, tasse, bolli vari e assicurazioni, per tacer di cinema, viaggi e vacanze, tutto passa per Internet. Difficile pensare di farne a meno. Come è difficile pensare di fare a meno di Google per una ricerca al volo, per quella informazione che manca, per quel nome che hai sulla punta della lingua e non ti viene proprio.Poi però capita di guardare un filmato come questo o di leggere un commento come questo. E di fermarsi a riflettere (come già capitò tempo fa) su quante delle nostre informazioni volontariamente mettiamo in rete, senza avere il sentore dell'utilizzo che di queste potrebbe essere fatto. Firmiamo consensi informati per qualunque cosa ormai, protestando se non ci viene sottoposta ogni necessaria liberatoria, tuttavia volontariamente lasciamo che informazioni personali e privatissime circolino in rete.Non sto partendo per una nuova crociata. Ci sono punti di non ritorno inevitabili e questo lo è. Credo però altrettanto importante lo sviluppo di una coscienza critica. Unica vera premessa perchè di trasparenza si cominci davvero a parlare. Con buona pace di zio Google e del bene che comunque gli voglio.