Sconfinando

Di.menti.c.ando


In realtà, questa Ram cerebrale mi servirebbe per le cose spicciole. Come ricordarmi di comprare il latte, o rispondere a quella benedetta email che da tre giorni lampeggia in evidenza sul mio desktop, o stampare il libretto del Barbiere di Siviglia per sabato sera, cosa che anche oggi mi sono dimenticata di fare. Tendo a non dimenticarmi invece delle cose importanti. Nè del passato.E tutto questo sproloquio nasce in fondo da una notizia che mi è passata sotto gli occhi qualche giorno fa e che solo ieri sera sono riuscita ad approfondire un po' di più.Vale a dire la possibilità di intervenire su un'area specifica del cervello per cancellare i cattivi ricordi. Ne parlava il Corriere della Sera, riprendendo un articolo a sua volta pubblicato su Nature Neuroscience. Beninteso, la ricerca alla quale si fa riferimento in questi articoli è indirizzata a quelle patologie definite post-traumatic stress disorders, vale a dire stati di forte alterazione emotiva causati da traumi o grossi dispiaceri. Però mi è venuto naturale pensare a una possibilità estrema. Una sorta di erase and rewind selettivo, che permetta di cancellare in determinati punti ciò che è stato, magari per provare a riviverlo di nuovo.In realtà non so se mi piacerebbe: l'irripetibilità di alcuni momenti può essere l'essenza stessa del ricordo. Purtroppo e per fortuna.