Sconfinando

Il principio e i numeri


Millecinquecentonovantuno. Tremilaottocentosessantuno. Forse ottomila. Sono questi i numeri che oggi Amnesty International ha citato a Roma, nel corso della presentazione del Rapporto annuale sulla pena di morte nel mondo.Millecinquecentonovantuno sono le condanne a morte eseguite lo scorso anno. Tremilaottocentosessantuno le condanne alla pena capitale emanate. Ottomila è il numero delle condanne che si teme siano state effettivamente eseguite e delle quali non si ha notizia perchè coperte da segreto di Stato, come accade in Cina. I numeri fanno spavento. I modi ancor di più. E ci sono i principi.I princi secondo i quali nessun uomo ha diritto di dare la morte a un altro uomo. Qualunque cosa questi abbia commesso. Principi che è fondamentale ribadire una volta di più, una volta ancora. A maggior ragione in questi giorni, nei quali i fatti di cronaca danno ragione e fomentano l'incoscienza di chi non vede l'ora di sventolare i cappi.E non a caso, da Irene Kahn, segretaria di Amnesty International, arriva un appello, che vuol partire proprio dall'Italia, per coinvolgere l'Europa e il mondo intero: "Da questa città  chiedo ai governi del mondo intero che si crei una coalizione internazionale, che vada oltre l'Europa, per il cambiamento. Un gruppo di campioni per cambiare, questa è la nostra sfida". Intanto, in Giappone, proprio oggi sono state eseguite tre condanne alla pena capitale.