Sconfinando

Minacciata.mente


Rai2 – se ho capito bene – lo seguirà in diretta nazionale. Non dubito che anche altre reti si adegueranno, visto il tema e – mi si perdoni – anche gli interessi in gioco.  Ma io, lo dico, da questo Family Day mi dissocio proprio. Sorvolo, per amor di pace, sul nome: chiamarlo giorno della famiglia era troppo poco cool? Aveva meno appeal, o semplicemente era meno trendy? Inezie, lo so. Ma visto che sono in gioco i valori da difendere, io ci metto dentro anche la lingua italiana. Così, semplicemente perché mi va.Il nocciolo della questione è, però, evidentemente un altro.Sono andata a leggermi i materiali dei comitati organizzatori, giusto per non prendere per oro colato le voci che girano. E dopo averli letti, resto della stessa opinione, espressa ancora tempo fa. Si parla di difesa della famiglia, ma io, che ho scelto con il mio compagno una formula “convenzionale” e legalmente riconosciuta, non riesco a sentirmi minacciata. E non riesco a capire, in cosa le famiglie tradizionali o convenzionali – per farla breve quelle fondate sul matrimonio – si sentano messe in pericolo. Nessuna delle proposte di legge finora avanzate mette in discussione i diritti (e i doveri) delle famiglie fondate sul matrimonio. Semmai si parla di una estensione di alcuni diritti (in genere di tipo economico) ad altri nuclei, che hanno scelto forme diverse di convivenza e che non per questo si sentono meno famiglia. Si parla, semmai, di estensione di alcuni diritti a conviventi legati da vincoli di solidarietà e supporto reciproco. Giant, nel suo ultimo post, parla di Contract Day e credo che con un semplice titolo abbia centrato in pieno il nocciolo della questione. Dove sta la minaccia?  Se io ho con convinzione scelto di sancire la mia unione con un vincolo riconosciuto dalla legge, ho la consapevolezza delle mie scelte e le stesse scelte con consapevolezza rifarei. E se in questo tipo di famiglia io credo, io questo tipo di famiglia continuo a testimoniare, senza però pretendere che la mia esperienza debba essere verbo per altri. Un’ultima nota: tutto questo vale a maggior ragione, a mio avviso, per le coppie omosessuali. Le uniche per le quali al momento non esiste alcuna scelta e per le quali si parla davvero di diritto negato.