Sconfinando

[In]polver.ando


Tra i miliardi di parole lette, dette e ascoltate, ferma in coda sorrido pensando al clamore per la cocaina nell'acqua e nei cieli di Roma. Che poi Milano sarebbe probabilmente la stessa cosa. E mando indietro le facili battute sui dintorni di Montecitorio, pensando a me e ai milioni di altri me fermi su strade come queste. Sto inquinando. Io e i milioni di altri me inscatolati su tangenziali e autostrade ci lasciamo alle spalle spruzzi di polveri sottili confortati dall'alibi dell'assenza di alternative sostenibili. Ho sperimentato l'ultima proposta messa a punto dal mio comune. La sequenza auto-parcheggiodiprossimità-autobus-metro-tram mi vale su per giù un'ora e mezza, salvo imprevisti. Salvo, cioè, i tempi di attesa nelle interconnessioni o qualche ingorgo nei tratti senza corsie preferenziali. Il tutto per 35 chilometri di strada. Sospiro e alzo il piede dalla frizione. La coda si smolla un po'. [l'immagine è di Hugo De Wolf]