Sconfinando

Venticinque mai più senza


Chissà se per paura di ritorsioni pubblicitarie o per quale motivo, il Times, questa volta, la classifica non l'ha proprio fatta. Ha scelto nel mare magnum della rete i venticinque-siti-più-irrinunciabili e li ha elencati semplicemente in ordine alfabetico. Così Amazon è al primo posto e Yahoo all'ultimo senza distinzione di merito.In mezzo la BBC (secondo posto) e Wikipedia (penultimo), Technorati ed eBay. Mi è venuto da fare un raffornto con i miei elenchi dei preferiti, in base ai diversi utilizzi che faccio di Internet: per lavoro, svago, informazione. Beh, per quanto oggi Larry Page e Sergey Brin soffrano di una grave forma di billgatesizzazione, io allo zio Google non saprei rinunciare. Non saprei rinunciare a Repubblica e Corriere online, malgrado poi la sera ritrovi il piacere di sfogliarli e pizzicare tra articoli di commento e notizie, e al sito del New York Times. Gli aggregatori sono stati una grande invenzione: del.icio.us o digg.it? anche popurls, perchè no?. Poi Ibs o Amazon per i libri, mentre per i film irrinunciabile è l'Internet Movie Database. Per Wikipedia ho sentimenti contrastanti. Nulla di dire sul progetto, qualcosa di più sui contenuti. Rischia di essere un'arma impropria. In mano agli adolescenti l'effetto-Conoscere o Encarta è dietro l'angolo: almeno un tempo si copiava a mano, adesso bastano due tasti nella sequenza giusta. Per gli adulti a volte riveste un'autorevolezza non sempre suffragata dai fatti  e induce a qualche semplicismo di troppo. Utilissima, invece, per i riferimenti bibliografici (ma si chiamano così anche in Internet?). E poi c'è ViaMichelin: dopo TuttoMilano (a proposito, se qualcuno ne ha uno da buttare, il mio ormai si riduce in briciole) la mia Bibbia per gli spostamenti in macchina. Il navigatore, in città, si perde più di me. [l'immagine appartiene a zero81.net]