Sconfinando

La bellezza del corvo


Stamattina il magazine del Corriere della Sera mi guardava dal tavolo della cucina. In copertina, tal Cristiana Capotondi occhieggia, ciocca ribelle e seno birichino che spunta dalla scollatura. Che fatica essere brutta, sentenzia. E lamenta le ore di trucco e i cambi di postura che a fine giornata l'avrebbero distrutta. All'interno confessa di approfittare della sua bellezza per trovare posto a sedere sull'autobus (alla faccia di Baden Powell) e racconta di sedute di training autogeno per richiamare alla memoria figure goffe e gesti sgraziati. Poveretta, vien da dire. Roba da includerla subito nella lista dei lavoratori usurati. Ora, mi domando, ma invece di imporre tutte queste sofferenze alla povera Capotondi (sapessi almeno chi č) il regista non poteva chiamare a recitare una qualche talentuosa bruttina? Sono certa che in giro ve ne sia pių di una.