Sconfinando

[Net]iquette?


La notizia potrebbe essere a buon titolo classificata tra le americanate, se non fosse che mi ha dato da pensare un po'. C'è questa multinazionale, Ibm, che da tempo è convinta della necessità e dell'importanza del web tridimensionale - nella fattispecie Second Life - come strumento di business. Così, non solo ha creato la sua isola con tutti gli annessi e i connessi, ma ci svolge anche un po' di attività che vanno dalla formazione alle riunioni fino alle vendite. E fin qui nulla da obiettare. Se non fosse che, prima nella storia, ha diffuso nei giorni scorsi un Codice di comportamento su Second Life per i propri dipendenti. L'avatar di un dipendente Ibm (che si qualifichi come tale) deve vestirsi in modo appropriato e avere un aspetto decoroso, non deve condividere con sconosciuti informazioni riservate sull'azienda, deve mantenere un comportamento consono. Il che significa, così è esplicitato, che non deve offendere altri utenti in ragione delle loro opinioni politiche o del loro credo religioso, non deve assumere un atteggiamento maleducato nè utilizzare al loro indirizzo epiteti o insulti. Lì per lì ho creduto che Ibm avesse riscritto la netiquette ad usum delphini. Poi ho fatto un giro per blog....