Sconfinando

Vacan[t][z]e


E c'è da far la conta per capire chi è ancora aperto e chi ha chiuso. E per quanto. Che girar per la città è un tripudio di saracinesche giù, con cartelli colorati e i loro dal..al..Anche il giornale non arriva in questi giorni. Niente busta cellofanata in giardino, umida della rugiada del mattino. Va bene. Andrò a comprarlo. Posto di trovare un'edicola aperta. C'è sempre il centro commerciale, va da sè. E capisco quegli anziani che di questi tempi ci van due-tre volte al giorno. Al mattino per il pane. Il pomeriggio per il latte. Magari la frutta dopo. O la carne. Due euro di carne trita, chiedeva l'altro giorno, arrivato il suo turno, la monetina in mano, già pronta per pagare dopo l'altra fila, alla cassa. E le due chiacchiere con la cassiera. Che scelgono sempre quelle. Quelle che conoscono e li conoscono. Che le ferie le han già fatte e han voglia di perder quei cinque minuti. Per chieder come stanno. E coccolarli un po' con un sorriso e un saluto. Quell'a-domani consapevole. Perchè domani, loro, torneranno.