Sconfinando

A ritmo di salsa


La mia vicina di casa sta facendo la salsa. Come ogni anno, settimana prima, settimana dopo. Che a dirla così sembra anche una cosa banale. Se non fosse che ha messo in campo un'organizzazione da far paura agli strateghi del Pentagono. Perchè di là c'è uno squadrone schierato. La salsa, va detto, viene preparata in quantità industriale: tre famiglie al lavoro e almeno sei nuclei beneficiari. Più gli infiltrati, tra i quali ci sono anche io. Quindi, di là, si ragiona in quintali, mica in chili o cassette. Ieri, nel pomeriggio, la prima squadra ha proveduto al lavaggio dei pomodori. Stamattina presto, la seconda squadra si è occupata della scottatura. Poi sono entrati in scena gli uomini, addetti alla macchina per passare i pomodori e ai pentoloni (pentoloni? bidoni, giusto per essere precisi) per la bollitura. Le donne provvedono all'imbottigliatura e alle profumazioni: con o senza basilico, giusto per intenderci. E intanto chiacchierano, chiacchierano, chiacchierano. Porto il caffè, e si fa pausa, mentre i pentoloni borbottano. I bambini oggi stanno da me, è il mio contributo alla causa, insieme alla pizza sociale di stasera, che tra poco comincerò a impastare. E alle marmellate, delle quali da qualche anno mi occupo io. Sul pesto, invece, non c'è storia: ognuno vanta il proprio e si gioca di assaggia-il-mio-che-io-assaggio-il-tuo. Un do ut des dell'arte conserviera, travestito da buon vicinato.