Sconfinando

Ri.conoscer[li](si) dall'odore


La notizia mi è stata segnalata qualche giorno fa da Tankgodisfriday, ma mi è tornata in mente ieri leggendo un commento di MacRaiser che, in materia di caro-scuola e caro-libri, suggerisce un maggiore ricorso ai libri elettronici. Ora pare , il dubitativo è d'obbligo, che una casa editrice americana si stia apprestando a lanciare i primi libri elettronici al profumo di libro. In sostanza, cioè, avrebbe deciso di inviare a tutti gli acquirenti dei suoi testi uno sticker da applicare allo schermo del pc, che dovrebbe rilasciare un gradevole profumo di libro usato mano a mano che l'utente procede nella lettura. Un escamotage, a quanto pare, studiato per superare la riluttanza dei giovani studenti nei confronti dei testi elettronici, giudicati troppo freddi e privi di stimoli sensoriali "reali", tra i quali, in primis figura proprio l'odore. Ora, anni luce fa qualcuno aveva lanciato un certo tormentone che iniziava pressapoco così: "A me, me pare 'na...". E su per giù è quel che io penso di questa faccenda, che mi ricorda tanto le fabbriche di aromi. Per quanto uno si sforzi, un brodo di dado sarà sempre un brodo di dado, indipendentemente da quanta illusione di pollo o verdure si cerchi di infilarci. Lo stesso vale per gli e-book, per quanti sticker uno possa appiccicare sul proprio pc. Per quel che mi riguarda, da tempo utilizzo testi elettronici per lavoro e consultazione. Tuttavia, quando si tratta di lettura dilettosa semplicemente non ce la faccio. Ci ho provato e più di una volta anche. Ma la forma, il calore e (ebbene sì, anche questo) l'odore della carta sono ancora per me irrinunciabili. [l'immagine appartiene a jezblog.com]