Sulla questione-lavavetri trovo molto interessante questa lettera di Alberto Asor Rosa, apparsa sul Corriere della Sera questa mattina. La trovo interessante nelle premesse e in una serie di considerazioni, soprattutto laddove dice: [...] Ovunque, ogni giorno, ci si deve confrontare con degrado e speculazione del territorio e dell'ambiente, di cui spesso le amministrazioni locali sono complici. Questo sì che sarebbe un tema interessante per una grande inchiesta: il confronto, su valori ben accertati (pulizia, servizi, trasporti, traffico, sanità, ecc.), tra le più importanti città italiane e, poniamo, Parigi, Londra, Berlino, Zurigo, Bruxelles e Madrid. Vediamo sul serio a che punto le cose sono[...].Per quel che mi riguarda, poi, dico quanto ho già sostenuto in qualche commento in altri blog: non mi piace la presa di posizione di Firenze, ha un piglio che non condivido e che trovo demagogico nell'essenza e nella sostanza. Non è l'atto del lavare il vetro dell'auto il sintomo dell'illegalità diffusa e partire dai lavavetri ai semafori ha sì l'effetto di colui che, durante una grave emergenza sanitaria, si aggira per le strade cacciando le mosche con il giornale. Sono altre le analisi, altri i perchè, e altre ancora le minacce.Tuttavia, in risposta a chi in altri blog chiede se il lavavetri fa paura, devo dire che dopo due aggressioni non giustificate al semaforo, con rottura dello specchietto laterale della macchina, io un po' di inquietudine ce l'ho. E credo di averne anche donde.
Minacciosa.mente
Sulla questione-lavavetri trovo molto interessante questa lettera di Alberto Asor Rosa, apparsa sul Corriere della Sera questa mattina. La trovo interessante nelle premesse e in una serie di considerazioni, soprattutto laddove dice: [...] Ovunque, ogni giorno, ci si deve confrontare con degrado e speculazione del territorio e dell'ambiente, di cui spesso le amministrazioni locali sono complici. Questo sì che sarebbe un tema interessante per una grande inchiesta: il confronto, su valori ben accertati (pulizia, servizi, trasporti, traffico, sanità, ecc.), tra le più importanti città italiane e, poniamo, Parigi, Londra, Berlino, Zurigo, Bruxelles e Madrid. Vediamo sul serio a che punto le cose sono[...].Per quel che mi riguarda, poi, dico quanto ho già sostenuto in qualche commento in altri blog: non mi piace la presa di posizione di Firenze, ha un piglio che non condivido e che trovo demagogico nell'essenza e nella sostanza. Non è l'atto del lavare il vetro dell'auto il sintomo dell'illegalità diffusa e partire dai lavavetri ai semafori ha sì l'effetto di colui che, durante una grave emergenza sanitaria, si aggira per le strade cacciando le mosche con il giornale. Sono altre le analisi, altri i perchè, e altre ancora le minacce.Tuttavia, in risposta a chi in altri blog chiede se il lavavetri fa paura, devo dire che dopo due aggressioni non giustificate al semaforo, con rottura dello specchietto laterale della macchina, io un po' di inquietudine ce l'ho. E credo di averne anche donde.