Sconfinando

Il giornale, la sera


Da oggi niente più sezioni a pagamento sul New York Times on line. Lo scrive in una lettera agli abbonati al servizio Select Vivian Stiller, vice president del quotidiano statunitense. Che spiega i motivi della scelta. Culturali, certo. Le persone sono sempre più abituate a cercare le notizie online e la loro circolazione, attraverso blog, forum o altri strumenti di discussione, non è certo frenata da qualche blocco di accesso. Così, Vivian scrive: [...] we believe offering unfettered access to New York Times reporting and analysis best serves the interest of our readers, our brand and the long-term vitality of our journalism. We encourage everyone to read our news and opinion – as well as share it, link to it and comment on it.[...] Poi ci sono ragioni economiche, alle quali Stiller non fa certo riferimento nella sua lettera. Pubblicità, sponsorizzazioni, key advertising e chi più ne ha più ne metta evidentemente consente di coprire i costi e magari guadagnarci pure. Il che giustifica a maggior ragione la decisione del NYT. Contestualmente, sempre oggi, Repubblica inaugura il suo nuovo R2, nuova sezione di approfondimento, dedicata a inchieste, interviste, analisi. Mi sono fermata in edicola, questa mattina, e l'ho preso curiosa, senza aspettare sera per il consueto scambio in famiglia (Repubblica, Corsera, Manifesto). Bella l'apertura di Roberto Saviano, che racconta il suo ritorno a Gomorra. Poi Rampini, che intervista il cardinanle Joseph Zen ZeKiun, vescovo di Hong Kong, un'inchiesta sul caro pane e due pagine su Rilke, che mi riprometto di leggere più tardi. Ho visto che oggi, immagino per promuovere l'iniziativa, R2 viene proposto in Pdf anche su Repubblica online, ma non sono certa che lo sarà anche in futuro.Ecco, queste due notizie non sono per me in contrasto tra loro. Ringrazio il NYT, che apre tutti i suoi contenuti online a chiunque voglia leggerli. Ma ringrazio anche Repubblica, che mi dà un motivo in più per amare il giornale da sfogliare, seduta sul letto la sera, con in mano una tazza di tè.