Sconfinando

Radio anch'io!


Sono cresciuta con la radio accesa, credo di averne già scritto. La radio del Gazzettino Padano, dei radioromanzi al mattino, della Hit Parade e di Alto Gradimento. Per non parlare di Popoff, che si ascoltava nel letto, a bassissimo volume per non farsi sentire, quando Carlo Massarini era una voce e non un uomo vestito di bianco in tv. Poi sono arrivate le radio libere e lì si aprì un mondo. La radio mi fa compagnia, soprattutto in auto, nei miei lunghi andirivieni quotidiani sulle tangenziali di Milano, ma anche a casa. Lei parla, io faccio. E' carino. Ognuna di noi va avanti per conto proprio. Però ci siamo, entrambe. Mi piace anche l'idea che se mi perdo qualcosa oggi, se voglio, posso anche andarmela a riascoltare su Internet. Magari non lo faccio, ma mi sembra un bel passo avanti rispetto agli anni in cui lasciavo inserita la cassetta nel radioregistratore e chiedevo a mia mamma di far partire la registrazione delle mie trasmissioni preferite, se non ero in casa. Poi, devo dirlo, sono un'abitudinaria. Il ruggito del coniglio al mattino, Caterpillar la sera. Adesso ho scoperto che Luca Bottura tiene una rassegna stampa un po' sui generis su Radio Capital alle 9 del mattino e mi trovo un po' combattuta. Il mio gioiello serale è e resta però Dispenser. Vuoi mettere il titolo? Distributore Automatico di Stimoli Quotidiani. E poi Dispenser va anche online: testualmente.