Sconfinando

Ok, il prezzo è [forse] giusto


Va bene, l'industria discografica se la sarà pure presa. E mi rendo anche conto che se la cosa si diffondesse, qualche problemino potrebbe anche nascere, per il comparto. Però l'idea di una band che si produce in proprio il nuovo album e lo promuove attraverso il proprio sito con il meccanismo dell'offerta libera, mi sembra davvero notevole. Poi, sia chiaro, non è che i Radiohead, perchè di loro si tratta, faccian tutto per beneficenza. Perchè se uno poi vuol far le cose per bene, e vuole il cd (doppio), il vinile (doppio), le foto, i testi e tutti gli annessi e i connessi 40 sterline a dicembre le dovrà pur sborsare. Intanto, però, il nuovo album è disponibile per il download (a partire dal 10 ottobre): paghi quanto ritieni giusto, da un eurocent in su. Non male, direi. E lo dico con la coscienza di chi, di questa idea, non intende approfittare secondo il pago-il-minimo. Certo, lo possono fare i Radiohead, lo potrebbero fare altre band di un certo livello, di un certo valore e con un certo seguito. Potrebbe funzionare anche con qualche band esordiente. Le autoproduzioni su Internet non sono certo una novità, a patto di accettare di suonare per la gloria per un po', con il rischio di non sfondare mai. Ma del resto è lo stesso rischio che corrono i tanti se-dicenti scrittori che pullulano sul Web.Però mi piace l'idea partecipativa, che vedo in questa iniziativa. Così come, pur non amando il genere, ho guardato con simpatia l'inziativa lanciata per promuovere l'ultimo album di Bob Dylan. Accedendo al sito dylanmessaging.com è possibile "partecipare" al video Subterranean Homesick Blues, scrivendo propri messaggi personalizzati sui cartelli bianchi che compaiono nel filmato e inviando i link agli amici oppure pubblicando il video così modificato su YouTube. Per lo meno c'è quel minimo refolo di nuovo.Sempre meglio di quell'insana idea (poi caduta, per fortuna) di far cantare Zucchero nei Queen, come sostituto di Freddy Mercury. Roba da far rabbrividire Freddy, per dire.