Sconfinando

Ri[o]sica.menti artificiali


Che la notizia sia più o meno vera, per lo meno nei termini un cui è stata ripresa ieri dai vari Tg e sui quotidiani online e non è di relativa importanza. In fondo basterà attendere lunedì e poi il 25 ottobre, quando Craig Venter dovrebbe dare pubbliche dimostrazioni delle sue ricerche e delle conseguenti scoperte. Questo signore, secondo quanto riporta il Guardian ripreso poi da Repubblica, Corriere, La Stampa eccetera eccetera eccetera, di fatto avrebbe creato un cromosoma di sintesi, considerato il primo passo verso la "possibile creazione di forme di vita artificiali". Io, che scienziata non sono e di queste materie molto poco conosco, capisco che la ricerca di Venter e del suo team si orienta verso la possibilità non solo di lettura ma anche di scrittura del Dna. Credo per lo meno. Mi domando, tuttavia, il senso di una serie di frasi e commenti letti e sentiti ieri. Annuncio-shock, titolano Stampa e Repubblica, mentre in televisione i primi tromboni cominciano a sentenziare che l'importante non è la scoperta, ma l'analisi dell'uso che ne si fa. Dove è lo shock, scusate? Semmai plauso, se davvero questa fosse la scoperta. Che sarebbe importante a prescindere. Il suo utilizzo, va da sè, rientra poi in quel delicatissimo equilibrio tra etica e ricerca scientifica, di cui spesso si è discusso. Ma senza quel risultato, non avrebbe nemmeno senso parlarne. Con buona pace di chi, forse, parla con la voce del proprio fegato. mr. Up, please, vorrei sapere che ne pensi tu. Grazie