Sconfinando

De.nobe[i]litate


Poco tempo per leggere in giro, in questi giorni. Anche e soprattutto i quotidiani, e me ne dispiace. Così mi arrangio con qualche giro furtivo su Internet, finendo per soffermarmi su quegli articoli così paradossali nel titolo, che quasi non ci si crede. Se non che poi si scopre che è vero. Così, pare che il premio Nobel per la medicina James Watson abbia affermato in sintesi estrema che i neri sono meno intelligenti dei bianchi. Non che questo sia al momento suffragato da qualche evidenza scientifica, anzi, lo scienziato (sic!) si dice sicuro che prima o poi si scoprirà il gene responsabile di questa minore dotazione delle popolazioni africane. Per il momento parlano le evidenze statistiche, è pressapoco la sua tesi. In fondo, sempre le statistiche in genere attribuiscono ben altre dotazioni ai "fratelli neri", no?La notizia è riportata anche dal Times e dall'Independent, che raccontano altre suggestive teorie dello studioso, sulla correlazione tra razza ca pacità di guidare, sulla possibilità di definire geneticamente la bellezza femminile o ancora sul diritto delle donne di abortire, qualora avessero la certezza dell'omosessualità del figlio. Watson si meritò il premio Nobel nel 1962, leggo. Mi sembra evidente che i meriti acquisiti allora non riescono a compensare il mediocre pensiero di oggi.