Sconfinando

Ri.velazioni


Leggo questo post di rosalux e mi sembra di essere catapultata in casa mia. Io, lettrice compulsiva fin dall'infanzia, con due figlie lettrici compulsive fin dall'infanzia, mi ritrovo oggi a fare i conti con la riottositā di una terza figlia per la quale libri e compiti hanno lo stesso sapore dell'olio di ricino. A dire il vero, lei i libri li ama. Le piacciono un sacco, ne comprerebbe a ogni pič sospinto. E li usa anche. Come piattaforme per macchinine o Lego. Oh, sė, li sfoglia pure. Poi incomincia a leggerli. Ma non č mica colpa sua se a pagina venti diventano tutti noiosi, no? Naturalmente l'ho assecondata in mille richieste: il libro visto dall'amica, quello della bilioteca scolastica, quello appena uscito. Tolto Geroniomo Stilton e le Fairy Oak, il numero dei libri effettivamente portati a termine č cosė basso da non valer la pena di esser nemmeno citato. E se leggere č una tortura, scrivere equivale a una condanna a morte. E il massimo del risultato ottenibile assomiglia a una lista della spesa. Ordinata, non dico di no. Ma una cosa del tipo abbiamo visto questo questo e questo, abbiamo fatto questo questo e questo, io ho mangiato, lui ha bevuto. Ci siamo divertiti, si, no. Se potesse mettere delle crocette nelle caselle pre.definite per lei sarebbe il massimo.La scorsa estate (vale a dire qualche settimana fa) ha scoperto i blog delle sue sorelle. Ne č rimasta folgorata. E naturalmente ha cominciato a gnolare perchč la aiutassi ad aprirne uno per lei. Poi, di colpo, la rivelazione: ma poi ci devo scrivere sopra? Chissā come mai ho la sensazione che se mai dovesse averla vinta, opterā per un fotoblog.