Sconfinando

La paura del megafono


I ragazzi di Perugia avevano un blog. E usavano Facebook. Magari Flickr, chissà. E mettevano online i loro pensieri e le loro piccole/grandi storie di tutti i giorni. Ah, ecco. Anche il ragazzo finlandese aveva un blog. E ha lasciato un messaggio su YouTube prima di commettere la strage. Messaggio che evidentemente non è stato colto nè visto in tempo perchè qualcuno capisse cosa stava per succedere e intervenire. Il timore che si insinua in non poche menti è che Internet sia o possa diventare una cassa di risonanza pericolosa, troppo pericolosa con il rischio emulazione dietro l'angolo. "Anche un singolo elemento, attraverso Internet, può amplificare il proprio gesto conquistando l'attenzione generale. A volte è sufficiente la minaccia per ottenere una grande copertura mediatica", scrive Guido Olimpio sul Corriere. Non saprei. Mi vengono in mente le polemiche dello scorso anno, quando su YouTube finirono i filmati degli atti di bullismo commessi a scuola, e la parola emulazione era sulla bocca di tutti. Esattamente come quando ero ragazzina io e a scuola arrivavano le telefonate delle finte bombe, che obbligavano i presidi a un'evacuazione forzata degli edifici regalando un paio d'ore di libera uscita agli studenti. L'effetto domino, in quegli anni, era più che evidente. Anche senza Internet.E così, tra il link al blog dell'uno e a quello dell'altra, a me vien da pensare che un tempo l'inquirente di turno avrebbe vagliato riga per riga i diari. Dell'uno e dell'altra.Per questo, trovo molto interessante questa riflessione pubblicata da Cnet.com stamane: Blaming Youtube in such a situation woul be equivalent to holding the U.S. Postal Service responsible for delivering the messages sent by the Zodiac Killer.